SCICLI. Chiuse le indagini, i 4 indagati per l’omicidio di Giuseppe Drago, compariranno il prossimo 3 ottobre davanti al Gup del Tribunale di Modica

Chiuse le indagini sull’omicidio di Giuseppe Drago, inteso “Peppi ‘u tedesco”, per avere trascorso un periodo della sua vita in Germania, il trentaduenne pregiudicato sciclitano ucciso in Via Sette Fratelli Cervi, al Villaggio Jungi, di Scicli. Gli indagati restano i quattro arrestati all’epoca, ovvero i fratelli Tony, Maria ed Elena Ferrante, tutti originari di Palermo ma residenti a Scicli, ed il pastore sciclitano Giovanni Pacetto, incensurato, finiti in carcere lo scorso mese di ottobre. I quattro dovranno comparire davanti al Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, il prossimo tre ottobre, e saranno assistiti dagli avvocati Pino Pitrolo e Rinaldo Occhipinti. Gli inquirenti ritengono che il giovane pastore sia colui che fornì le armi ai Ferrante per uccidere Drago. Il pastore ha negato al Gip Michele Palazzolo, questa ipotesi sostenendo di avere visto i tre Ferrante solo dopo l’omicidio e precisando di non avere fatto parte del commando. Nel corso delle indagini è emerso da una perizia tossicologica sulla vittima che quest’ultimo prima di essere ammazzato non aveva fatto uso di sostanze stupefacenti. Una conclusione che aveva aperto uno spiraglio per i difensori perché questi ritengono che l’ucciso fosse in crisi di astinenza e per questo fosse alla disperata ricerca di metadone, quello che i fratelli Ferrante e nemmeno la madre di questi ultimi gli diedero. Tony, Elena e Maria Ferrante, rispettivamente di 37, 33 e 40 anni, utilizzarono armi subito individuate dai carabinieri e cioè un fucile a canne mozze ed una pistola calibro 7,65. Tony Ferrante subito dopo si era assunto la responsabilità dell’omicidio, anche se gli inquirenti sostengono che il “colpo di grazia” lo abbia esploso una delle donne. Pare che alla base del delitto ci fosse stata una minaccia di Drago alla madre dei Ferrante, Rita Cangialossi, ed il danneggiamento del chiosco per la vendita di frutta della famiglia perché non aveva ottenuto del metadone.

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