MODICA, SI AL MANTENIMENTO DELL’UNIVERSITA’ MA NON PARTIRA’ IL PRIMO ANNO DEI CORSI DI LAUREA

 A Modica l’Università resta. Compatibilmente con la situazione finanziaria dell’Ente, ma resta. Purtroppo il primo anno dei Corsi di Laurea in Scienze del Governo e dell’Amministrazione e in Economia Aziendale, non potrà essere attivato, a seguito della decisione che ha dovuto assumere il Rettore, vincolato da un parere dei revisori dei conti, dal momento che negli ultimi sei anni nelle casse dell’Ateneo il Comune di Modica non ha versato nemmeno un centesimo. Ma questo, come hanno spiegato ieri mattina in conferenza stampa il Sindaco Antonello Buscema e il Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Governo e dell’Amministrazione Giuseppe Barone, per gli studenti non comporterà alcun disagio concreto. Gli studenti infatti potranno iscriversi a Catania, nel Corso di Laurea gemello in Scienze dell’Amministrazione, ma frequentare a Modica come se nulla fosse cambiato e sostanzialmente effettuare qui tutte le attività universitarie, esami compresi. “Con un notevole sforzo organizzativo la mia Facoltà – ha spiegato Barone- sta assicurando questa possibilità agli studenti, volendo dimostrare anche un segnale di apertura al dialogo nei confronti della città e dell’amministrazione. Gli studenti che quest’anno effettueranno questa particolare procedura, l’anno prossimo saranno trasferiti automaticamente, con il riconoscimento di tutti i crediti conseguiti, al secondo anno di Scienze del Governo e dell’Amministrazione”. Mentre si sta gestendo quest’anno di transizione, infatti, l’amministrazione sta già pensando al futuro: per il prossimo anno accademico si sta valutando l’ipotesi di attivare un corso interclasse, che comprenda i due corsi di laurea triennali, così come consente di fare anche la nuova legislazione. Qualora questo non fosse possibile, si prediligerà comunque il CdL in Scienze del Governo e dell’Amministrazione, il più antico e il più frequentato. Il tutto mentre si provvederà a saldare il dovuto: “Abbiamo già riconosciuto il debito – ha spiegato il sindaco Buscema- e attraverso una delibera abbiamo dimostrato all’Ateneo l’intenzione di pagarlo, a seguito di una transazione, attraverso i proventi derivanti dalla cessione di una quota del patrimonio immobiliare, di non accrescerlo nell’anno in corso e di pensare, per l’anno accademico 2009-2010, ad una contribuzione diretta degli iscritti”.
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