74 IMPRESE EDILI DI MODICA, RISPONDONO DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA ALLA TURBATIVA D’ASTA DAVANTI AL GUP DI CALTAGIRONE

Settantaquattro imprese edili modicane inquisite e sotto processo davanti al Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Caltagirone. I rappresentanti legali sono imputati di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. C’è, però, un primo "incidente di percorso" : il Gup cambia per cui l’udienza si blocca per passare ad un nuovo magistrato. Le parti riprenderanno il prossimo 6 ottobre. Il pubblico ministero ha ipotizzato che siano state truccate le gare d’appalto. Il Gup, Leone, nella precedente udienza, si era riservato eventuali decisioni dopo le repliche del pubblico ministero in merito alle eccezioni sollevate dai difensori. Tutto si dovrà rifare, insomma. La vicenda riguarda una maxi inchiesta effettuata della Procura della Repubblica di Caltagirone secondo la quale un alto numero di imprese si sarebbero costituite in Ati(Associazione Temporanea di Impresa), al fine di potere ottenere grossi appalti edili in due biennio ben specifico e cioè 2001 al 2002. Secondo il pubblico ministero, i rappresentanti legali delle 74 imprese edili modicane si sarebbero messi d’accordo sulla percentuale del ribasso d’asta da presentare nel momento in cui partecipavano a specifiche gare d’appalto che prevedevano la realizzazione di grosse opere pubbliche, con il chiaro intento di aggiudicarsele. Il capo d’imputazione sostiene, insomma, che gli imputati avrebbero costituito un’associazione per delinquere per potere "sotto controllo" la gara in modo da non arrecarsi danno l’una con l’altra impresa e, quindi, potere ottenere l’appalto con il ribasso più favorevole. Sono due appalti presi in esame dagli inquirenti; uno riguarda la realizzazione dell’area cimiteriale di Niscemi, ed un altro la costruzione dell’area cimiteriale di Caltagirone. Folto, com’è ovvio, il numero di difensori che patrocinano i titolari delle settantaquattro aziende edili e tra questi gli avvocati Giovanni Favaccio, Carmelo Ruta, Franco e Michele D’Urso, Pippo Rizza, Giuseppe Nigro, Bartolo Iacono, Salvatore Campanella ed Enrico Tedeschi.
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