Sanità: la fabbrica dei ricoveri impropri.

L’on. Orazio Ragusa interviene con una nota sul Piano di Rientro Sanitario che l’Assessore alla Sanità Russo sta mettendo a punto in questi giorni: “Analizzando lo schema generale previsto dal Decreto Russo per la Sicilia è previsto un taglio di circa 5.700 posti letto per acuti, in realtà la richiesta avanzata dal Governo nazionale è stata di un taglio di 2.400 posti letto. Una tale presa di posizione non può incontrare il favore dell’Udc regionale perché penalizza la qualità dei servizi ai cittadini oltre ogni misura. Seguendo il ragionamento dell’Assessore Russo si evince che tali tagli sono attribuibili anche ad un uso improprio dei posti letto per acuti che sarebbero, invece, utilizzati per pazienti che hanno bisogno di altra tipologia di assistenza medica. Tuttavia bisogna riscontrare l’omissione di un problema fondamentale: in Sicilia non è stata ancora attivata una vera rete di posti letto per lungodegenza e riabilitazione, ciò costringe i medici ad utilizzare i posti per acuti a favore di pazienti che hanno altro tipo di esigenze, comportando un esborso superfluo per le casse della sanità; si tenga conto che un posto letto per acuti costa alla Regione circa 600 euro al giorno mentre uno per lungodegenza o riabilitazione ne costa circa 160. Si parla troppo spesso di sprechi senza poi individuarli con precisione; sappiamo che sia nel pubblico che nel privato esistono, nella gestione della sanità, degli esempi virtuosi e dei casi di intollerabile cattiva gestione, si pensi a certi incarichi di consulenza distribuiti da parte di alcuni manager delle Aziende Sanitarie con troppa facilità in nome di esigenze più politiche che scientifiche. Tuttavia possiamo affermare con certezza che, in Sicilia, ci sono delle province penalizzate, come la provincia di Ragusa, quella di Caltanissetta ed altre ancora a fronte di province che hanno usufruito di risorse percentualmente molto più elevate senza, per altro, beneficiare di un miglioramento qualitativo dei servizi sanitari stessi. Bando, dunque alle inutili generalizzazioni, gli sprechi vanno individuati con precisione ed eliminati. Oggi, con il Piano dell’Assessore Russo, la Sicilia rischia di avere una percentuale di posti letto per acuti del 2,5 per mille a fronte del 3,5 per mille di regioni come la Lombardia, l’Emilia Romagna o la Toscana; questa ulteriore penalizzazione del servizio sanitario regionale porterà inevitabilmente all’aumento del “turismo sanitario” verso altre regioni con sempre maggiori costi per le casse della regione Siciliana. Più in particolare la provincia di Ragusa verrebbe ad avere la disponibilità di circa 896 posti letto per acuti a fronte dei 1.300 necessari se si rispettasse la media nazionale. Oggi, a parere dell’Udc regionale, è più che mai necessario che la sanità siciliana venga valorizzata attraverso un migliore e più razionale impiego delle eccellenti risorse umane di cui dispone; in questa direzione verranno proposte iniziative legislative atte a cambiare il Piano esistente in favore dei cittadini siciliani perché possano fruire di servizi sanitari più efficienti e più vicini alle loro esigenze".
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