Vittoria: Il commissario cittadino di A.N. sulla società di gestione del mercato ortofrutticolo: “LACUNOSO E NON CORRISPONDENTE ALLE REALI ESIGENZE DEL MERCATO” MOSCATO : “Molto, anzi troppo, da rivedere”

“Dopo due anni di lavoro, incontri, trattative, il risultato è realmente modesto e mediocre. Considerato quanto ha percepito l’esperto del Sindaco, Claudio Sassi, per il suo incarico(circa € 200.000,00) ci si aspettava certamente di più. Invece lo statuto è lacunoso in punti fondamentali ed improntato ad una logica non confacente alle esigenze degli operatori e del mercato” così la pensa Giovanni Moscato, capogruppo di A.N. a Vittoria. Secondo il Commissario cittadino di AN, Giovanni Moscato, lo statuto va rivisto ed emendato:”Il capitale sociale di € 100.000,00 è esiguo e non rappresenta chiaramente un buon biglietto da visita della costituenda società nei confronti dei terzi, dei partner e di quanti altri saranno a contatto con la stessa, e dituuti coloro che credono realmente nel progetto”. Il piano originale prevedeva un capitale sociale di € 2.000.000,00 e per AN la repentina e drastica diminuizione appare ingiustificata ed inspiegabile. “La società, a seguito di tale scelta, ne esce indebolita sotto tutti i punti di vista e principalmente per ciò che attiene alla credibilità e all’organizzazione” L’altro punto di critica di AN riguarda il ruolo del Comune all’interno della costituenda società: “Lo statuto dipone che la quota del Comune non potrà mai essere inferiore al 51%. Si tratta –continua Moscato- di una società parapubblica dove qualsiasi decisione è nelle mani dell’ente comunale”. Infatti lo statuto prevede che l’assemblea delibera con il voto favorevole di tanti soci che rappresentano la maggioranza del capitale ed il Comune di Vittoria ne detiene il 51%. Per Moscato“il rischio vero è che il Comune gestisca la costituenda società così come ha fatto con l’AMIU e l’EMAIA, con i risultati pessimi che sono sotto gli occhi di tutti”. “Anche la nomina degli amministratori è completamente nelle mani del Comune- puntualizza Moscato- con il pericolo di non vedere dei manager a rappresentare ed amministrare la Vittoria Mercati S.R.L., così come sarebbe confacente al progetto, bensì uomini vicini al Sindaco (presente o futuro),trasformando quindi il CDA in uno stipendificio per i propri amici della propria coalizione politica.” Secondo il Commissario cittadino di AN la società dovrebbe essere gestita con la snellezza, intraprendenza ed efficacia di una impresa ed invece, la paura dell’opposizione è quella di vederla trasformare in un carrozzone amministrativo parapubblico poco consono alle reali esigenze delle categorie ed incapace, quindi, di rispondere alle richieste di un mercato internazionale sempre più competitivo. Moscato focalizza la propria attenzione anche su alcune lacune dello statuto. Infatti, lo statuto lo statuto prevede che il capitale sociale venga diviso in quote di € 1.000,00, con la conseguenza che per tutti i futuri soci, saranno disponibili solo 49 quote. “e se le richieste di ingresso nella società fossero più di 49? Chi deciderà sulle richieste di ingresso? E sulla divisione delle quote? Lo statuto non prevede nulla. Ben due anni di lavoro per arrivare ad uno statuto carente, mediocre e che lascia aperte troppe questioni” “Se realmente si vuole una società moderna ed agile sul mercato- dichiara Moscato- bisogna ripensare e rimodellare le divisioni delle quote e quindi il ruolo del Comune di Vittoria, restituendo maggiore spazio agli altri enti e alle associazioni rappresentative delle categorie, così come programmato originariamnete”. “In questi giorni molti rappresentanti dell’A.C. hanno dichiarato che le società di gestione dei mercati di Bologna e Milano prevedono una presenza ancora più pregnante ed incisiva degli Enti Comunali (circa l’80%), ma –conclude Moscato- hanno volutamente omesso di dichiarare a quanto ammonta il Capitale sociale di tali società: decine e decine di milioni di euro”. “L’esperto Sassi e l’Amministrazione Comunale, dopo ben due anni di lavoro, sono riusciti a deludere tutte le categorie e a frustrare le aspettative di un mondo economico che ha aspettato, per troppo tempo, il rilancio del mercato”.

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