Modica: Consiglio Comunale Approvati la salvaguardia degli equilibri di bilancio e il riconoscimento del debito fuori bilancio che ammonta a tre milioni e mezzo di euro. La copertura nei tre anni di esercizio 2008-2010.

Approvati, dopo quasi quattro di dibattito, i punti relativi alla salvaguardia degli equilibri di bilancio e il riconoscimento del debito fuori bilancio supportato da un elenco di 10 punti di cui tre ritirati per determinazione dei dirigenti di settore in quanto gli argomenti proposti non sono sufficientemente supportati da documentazione e su altre perché sono state richieste delle specifiche ben precise. Il debito fuori bilancio è allo stato pari a complessivi € 3.544.829,19 di cui € 643.102,58 per acquisto di beni in leasing. Sono state previste coperture in entrata per gli anni 2008 e 2009 per € 2.901.726,61 per spese correnti derivanti da cessione di patrimonio immobiliare ed entrate nell’anno 2009 per e 643.102,58 derivanti dall’accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti e ciò in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 193 comma 3 del testo unico degli Enti Locali. Presenti 17 consiglieri il consiglio comunale si apre con la discussione sugli argomenti cioè i punti relativi la salvaguardia degli equilibri di bilancio e il riconoscimento del debito fuori bilancio. L’assessore al Bilancio, Emanuele Muriana ricorda che il disavanzo di amministrazione nel conto consuntivo e di poco superiore ai 21 milioni di euro e ad oggi sono stati individuati tre milioni e mezzo di debiti fuori bilancio; i documenti contabili sono accompagnati da un allegato di 38 immobili, cespiti comunali, il cui plus valore ( differenza del valore iniziale e stima attuale) di 24. 580.115,00 euro a copertura del debito. La delibera è accompagnata da un elenco di debiti da riconoscere così suddivisa Per euro 125.052,00 i primi 4 punti ( riconoscimento debiti fuori bilancio con sentenza del TAR); Il punto 5 debito da riconoscere relativo alla stagione teatrale, al festival Sabir per euro 136.016.,60 del VI settore; Il punto 6 per € 480.131,00 relativo alla quote sociali per il periodo 2003 / 2007 per Ato Ambiente; Il punto 7 per oneri di conferimento alla discarica; Il Punto 8 è il debito Telecom per gli anni 2006-2007 pari 1.518.000,00 euro una parte per consumi una parte per investimenti – questo dato, € 640.000,00 può essere colmato con mutuo con la cassa depositi e prestiti; il punto 9 è il debito per la fornitura Enel anno 2006 per € 1.354.150,00; Il punto 10 è il debito per fornitura acqua fino al 31.12.2007 con il Consorzio di Bonifica di Ragusa per € 56.000,00. Il piano di rientro del debito è pari ad € 333.000,00 per il 2008; di € 8.751.450,00 per l’anno 2009; e di € 15.436.365,00 per l’anno 2010. Il ricavato delle vendite è pari a € 33.476.500,00 ( di cui plusvalore pari a € 24.520.815,00 e valore originario pari a € 8.955.635,00). La dismissione degli immobili verrà utilizzata prima per coprire i debiti fuori bilancio pari a 2.901.726,53 ed il resto per coprire il disavanzo di amministrazione pari a € 21.306.508,85. Il parere dei revisori dei conti è favorevole all’operazione: si sino astenuti dal parere su debiti relativi a manifestazioni culturali e sportive per complessivi € 136.016,60. Su questo si demanda all’organo consiliare. Il consigliere Giancarlo Poidomani del PD, presidente della terza commissione, formula i ringraziamento di rito ai commissari per l’opera svolta. Il parere tecnico è favorevole sulla delibera, con l’astensione del consigliere Giovanni Migliore. E’ stata accolta la tesi dello spin-off proposto dal commissario Migliore e altre forme di intervento. Per i debiti contratti con sentenza del Tar il parere della commissione è stato favorevole. Per i punti 5-6-e 9 è necessario un approfondimento, mentre per i punti 7 8 e 10 il parere è stato favorevole. La commissione invita l’amministrazione per il futuro a non contrarre debiti fuori bilancio. Sulla gestione precedente parla di allegre finanze malgrado l’opposizione di una volta, il centro sinistra, lo facesse notare e veniva invitata al silenzio perché aveva perduto le elezioni ! Denuncia poi come alcuni debiti fuori bilancio non furono riconosciuti nel 2007 e quindi non arrivavano mai in consiglio. Rileva poi come nei bilanci passati venivano riportate spese sottodimensionate rispetto al fabbisogno. Il consigliere di Idea di centro, Giovanni Migliore focalizza la sua attenzione sulla salvaguardia degli equilibri e il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Sulla prima si registra una regolarità tecnica e contabile. Si è astenuto in commissione perché la manovra di copertura si basa sull’alienazione degli immobili. Sui 38 immobili previsti per la dismissione il collegio dei revisori non si sono espressi in quanto manca una relazione tecnica sul valore dei cespiti e un registro che contenga la consistenza immobiliare. Per questo ragione il suo gruppo ma anche il Pdl non credono nella soluzione nella dismissione. Diversi beni inseriti non sono vendibili in quanto non appetibili. Ritiene necessario, facendo riferimento alla finanziaria 2003, prevista la costruzione di società immobiliare creando liquidità utili a fronteggiare le spese correnti e contenere l’emorragia dei commissari ad acta che hanno il potere di azzerare i capitoli di bilanci. La minoranza intende collaborare sull’argomento e in modo propositivo. Il consigliere dei Popolari Salvatore Cannata rileva l’assenza di perizia di stima, da organi preposti sul valore degli immobili da dismettere e quindi avere contezza oggi della loro consistenza finanziaria. La proposta dell’amministrazione viene giudicata non coerente rispetto alle esigenze della situazione; Esprime le sue perplessità per l’impostazione illustrata perché non sostenuta da atti in modo da proiettare l’ente negli anni futuri in termini di risanamento; è sempre presente il rischio dell’emersione di altri debiti fuori bilancio con il pericolo di non avere poi risorse per fronteggiali. Si ritiene che si sta perseverando negli stessi errori del passato. Il capogruppo della Sinistra Democratica, Vito D’Antona sostiene che quella in discussione è il terzo atto che rientra nella politica del risanamento che l’ente sta tentando di percorrere. Necessario un intervento esterno, come fatto per Catania, per avere una chiave di volta della situazione. E’ stato approvato un consuntivo di 21 milioni di euro; oggi c’è un debito fuori bilancio di 2.900.000,00 per coprirli vanno fate proposte come l’alienazione degli immobili: l’unica cosa possibile che l’ente oggi può fare per evitare il dissesto. Registra il deserto nei posti dei consiglieri di minoranza. La maggioranza attuale deve risanare i debiti fatti dall’opposizione, maggioranza ieri. Questo non da serenità al dibattito e alla seduta. Vuole capire qual’ è l’orientamento dei gruppi di minoranza. Facessero loro le proposte alternative a quelle dell’amministrazione peraltro aperta in questo senso. L’operazione risanamento dovrebbe essere condivisa da tutta l’amministrazione. Sui debiti fuori bilancio ci sono quelle le sentenze del Tar e quindi certi; poi ci sono quelle in cui non vengono correttamente previste le spese in bilancio o alla liquidazione della spese. Spese prive di stanziamento e senza supporto di impegno di spesa. Le spese necessarie devono essere riconosciute da tutto il consiglio sia maggioranza e opposizione. I continui moniti dell’allora opposizione rimasero inascoltati, diversamente non si sarebbero prodotti altri debiti fuori bilancio. Il silenzio dell’opposizione va bene interpretata nel senso che non può non assumersi le proprie responsabilità La non approvazione della salvaguardia non darebbe la possibilità di non approvare il bilancio di previsione con la conseguenza che si punta allo scioglimento del consiglio; se è questo che si vuole lo si dica e si convochi una conferenza dei capigruppo L’amministrazione comunale prende atto, una volta approvata la salvaguardia degli equilibri di bilancio, che possono a battersi altre strade per concretizzare il risanamento. Un’altre modalità, prevista dalla legge, è quella di una variazione al Prg per valorizzare immobili per delle destinazioni specifiche. Chiede un confronto con la minoranza atteso che si sta discutendo di un disavanzo da questa determinato. Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro fa notare che ci sono tredici consiglieri della maggioranza su diciassette, presenti tre della minoranza su undici e la proporzione è questa. Se la minoranza si alzasse, ma non c’è alcuna volontà di farlo, mancherebbe il numero legale, quindi la minoranza partecipa responsabilmente alla seduta. Il gruppo Udc e i popolari non hanno partecipato ai lavori della commissione bilancio in quanto non rappresentati. Sono state contestate l’assenza degli atti, la procedura con cui è stato costruito il percorso fatto. Sui punti in discussione il collegio dei revisori danno dei suggerimenti sulla scorta di alcune norme. Si sono riscontrate anomalie sulle voci di entrate si possono sanare in fase di assestamento di bilancio entro il 30 novembre prossimo. Si prevede un assestamento necessario in caso di quantificazione di ulteriori debiti fuori bilancio. Il consiglio deve esprimersi se è d’accordo al piano di vendita degli immobili; la giunta comunale ha annunciato ufficialmente che i debiti fuori alla 27 settembre sono di 3 milioni di euro. Il bilancio di previsione 2008 li indicativa in 16 milioni di euro. I dirigenti hanno nei fatti accertato che ci potrebbero essere altri debiti fuori bilancio. Dichiara di non conoscere se ci sono altri debiti fuori bilancio pur essendo stato assessore nella precedente amministrazione. La legge impone ai dirigenti di far pervenire all’amministrazione, almeno una volta l’anno e comunque entro il 30 settembre i debiti fuori bilancio deve essere comunicati. Gli assessori Muriana e Sammito hanno dato dei dati in ordine al contenzioso, ai debiti fuori bilancio, al disavanzo di amministrazione, ma appare possibile la esistenza di altri debiti fuori bilancio che possono essere accertati anche dopo. Rileva che mancano le relazioni negative relative a quei settori in cui non si registrano debiti fuori bilancio. Il segretario generale li ha chiesti così come hanno fatto i revisori dei conti. Sottolinea che nel 96,97,98,99,2000,2001 e in parte al 2002 sono stati cancellati residui attivi inesistenti relativi in quegli anni con un ammontare di 5 milioni e 900 mila euro. Su questo bisogna fare opportune valutazioni per capire ma utili a rendere il clima del dibattito più sereno in consiglio. Sull’elenco dei beni immobili da dismettere solo in uno c’è una valutazione tecnica estranea all’ente che è dell’agenzia delle entrate. Il capogruppo dell’Mpa Carmelo Scarso sostiene che il disavanzo condiziona i bilanci di previsione dei prossimi anni. Gli elementi contabili presentati sono reali ma la situazione è in corso di maturazione in quanto sono prevedibili interventi finanziari straordinari così come è successo per il Comune di Catania. L’Mpa sposa in toto la linea illustrata dall’amministrazione. Rileva che i dirigenti non hanno avuto il controllo della spesa ed è possibile che ci possono essere altri debiti fuori bilancio. C’è la necessità, sinora non rispettata, di riconoscere ogni anno i debiti fuori bilancio, tant’è che oggi si registrano debiti contratti dal 2003 negli anni a seguire. Annuncia quindi il voto positivo del gruppo alle due delibere. Il capogruppo di Nuova Prospettiva, Nino Cerruto, denuncia che alcuni debiti sono cresciuti per incuria dell’ente basti pensare alle sentenze del Tar. Poi rileva come in bilancio non venivano iscritte voci necessarie; il cittadino deve sapere di chi è la responsabilità di tutto questo, atteso che le giunte di centro sinistra non hanno lasciato questi debiti. Ne si può dare credito alla tesi di qualche parlamentare che intende dare un aiuto all’ente solo se si smette di scaricare responsabilità sulla giunta precedente, o parlare ancora di sinergie istituzionali secondo e quali il governo aiuta amministrazioni amiche. Questa non è democrazia sicuramente. Nelle responsabilità include anche i sindacati che non hanno fatto sentire la loro voce. Ritiene che ci sono responsabilità dei dirigenti, nei pareri dei revisori dei conti e quindi propone l’invio degli atti alla procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e la istituzione di una commissione d’inchiesta per individuare le responsabilità. Il capogruppo del PD Nino Frasca Caccia si dichiara d’accordo con l’analisi fatta dal consigliere Cerruto in ordine alla ricerca di responsabilità. Cita l’aumento del debito per interessi maturati rispetto a sorti capitali inizialmente irrisoria. Invita a votare tutti insieme gli atti che sono posti in discussione. Il Sindaco nel suo intervento rileva come il tentativo di una richiesta straordinaria di entrate sono supportate dallo sforzo concreto di un piano di risanamento serio. Ribadisce la bontà della misura della dismissione degli immobili e dalla rimodulazione dei mutui. Lo spin – off non appare fattibile; essa funzione nella misura in cui la società, a maggioranza pubblica, che acquista deve avere soci privati: una sorta di sistema di scatole cinesi. Sottolinea che il centro destra nei fatti non è in aula; quando si tratto dei debiti fuori bilancio del centro sinistra i gruppi di minoranza di allora erano presenti e votarono l’atto. Gli atti che si votano renderanno credibili l’ente sul piano dell’affidabilità e sullo sforzo che si operando. Annuncia nuove riunioni operative con i parlamentari per continuare il discorso già intrapreso. Il percorso amministrativo adesso prevede di affrontare la variazione di bilancio ed entro l’anno il bilancio di previsione per l’anno 2009. Chiede comprensione alle forze sociali e sindacali dello sforzo che si sta facendo si muove nel loro interesse e per quello della città. Il consigliere Giovanni Migliore dichiara l’astensione sul punto e garantirà con la presenza della minoranza il numero legale in aula; illustra poi il fatto che la Corte dei Conti non vede di buon occhio la dismissione dei cespiti immobiliari. Il capogruppo della SD Vito D’Antona dichiara il voto favorevole sul punto perché concretamente si fa un’azione finanziaria seria di risanamento economico. Se fosse dipeso dai consiglieri del centro destra il punto non sarebbe approvato e con esso si mette a rischio il futuro del bilancio di previsione che avrebbe visto la nomina di un commissario e quindi lo scioglimento del consiglio. Ci si è sottratti non solo al dibattito ma anche alla presenza fisica dei consiglieri del Pdl ( presenti Cavallino e Migliore) e dell’ Udc ( presente Nigro ). Ritiene che il centro destra ha dato un cattivo spettacolo non supportando il risanamento del bilancio e quindi non collaborando. L’assenza è motivata con il fatto che ci si rende conto delle responsabilità su quanto fatto e ci si sottrae al dibattito. La maggioranza si è assunta la responsabilità di aver riconosciuto debiti fuori bilancio certi e non determinare ulteriori aggravi di spese ed interessi. Il consigliere del PDL Tato Cavallino rassicura il consigliere D’Antona che il Pdl è presente; le assenze sono giustificate. Centro destra che mantiene il numero legale ( 15 di maggioranza e 3 di opposizione) dimostrando senso di responsabilità. Il Pdl si astiene dalla votazione in quanto le misure assunte potevano essere migliorabili, necessario un maggior coinvolgimento della minoranza. Il consigliere Nino Cerruto dichiara il voto positivo e spera nella comprensione della città per un atto che si muove nel suo interesse. Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro pone dubbi sul piano di alienazione degli immobili perché non è stata fatta una valutazione attenta sulla possibilità di vendita degli stessi. Si chiede se è stato fatto un censimento vero degli immobili e di questi quali sono quelli alienabili. Una verifica andava fatta in commissione. L’area destinata alla costruzione del nuovo carcere pone un problema di vendita in quanto vincolata da una delibera del consiglio su indicazione del Ministero di Giustizia. Eccezion fatta per uno o tre beni non c’è una valutazione. Per questo si avanzano dubbi sulla proposta. Il voto è di chiara e netta astensione. Rileva l’assenza delle risposte sia nel merito che nelle cose chieste dai revisori dei conti. Dichiara attenzione e vigilanza sulla vendita dei cespiti comunali. Al Sindaco riferisce che il centro destra è in aula per senso di responsabilità garantendo il numero legale in aula e quindi l’adozione del punto. Annuncia il voto favorevole il consigliere del Pd Giancarlo Poidomani. Si passa alla votazione del punto relativo alla salvaguardia degli equilibri e riconoscimento dei debiti fuori bilancio. La delibera viene approvata con 15 voti a favore e tre astenuti. Sulla delibera di immediata esecuzione si registra lo stesso voto. Vengono poi votati i punti in elenco che riguardano i debiti fuori bilancio che vengono così adottati: I punti in elenco 1,2,3,4,7 e 8 approvati con 16 voti favorevoli del centro sinistra e del consigliere Giovanni Migliore l’ astensione dei consiglieri Nigro e Cavallino. Il punto 10 con i voti del centro sinistra e l’astensione d ei consiglieri Cavallino, Nigro e Migliore. Ritirati dai dirigenti i punti 5,6 e 9. Sulla scorta del ritiro delle tre delibere la somma dei debiti fuori bilancio viene rimodulata a € 1.574.530,87 di cui € 643.102,58 con contrazione di mutuo con la Cassa depositi e Prestiti. Le somme complessive delle tre delibere del debito fuori bilancio al momento ritirare saranno riconosciute (€ 1.970.298,22) in una prossima seduta del consiglio comunale. La seduta del consiglio viene dichiarata chiusa.
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