Modica: La Multiservizi riceverà nelle prossime ore una mensilità. Ma non basterà per sospendere la protesta a Palazzo San Domenico

Il pagamento della mensilità tra domani e mercoledì. I lavoratori della Multiservizi non accettano questa condizione ed occupano nuovamente l’aula consiliare a tempo indeterminato. Stamattina avevano preso a presiedere i corridoi di Palazzo San Domenico, prima che arrivasse loro la comunicazione del pagamento della mensilità di giugno. La proposta non ha persuaso gli operatori della municipalizzata nonostante le rassicurazioni fornite direttamente dall’assessore al bilancio, Muriana, che aveva comunicato lo sblocco di 300 mila euro derivanti da un’anticipazione della Regione. Animi esasperati, i rappresentanti dei lavoratori hanno più volte sollecitato la presenza del presidente della Multiservizi, Nino Scivoletto. “Vogliamo che ci venga a trovare – hanno ribadito anche ai sindacati(per la verità solo Salvatore Terranova della Cgil) – vogliamo parlare con il presidente”. Richiesta, sinora, senza esito. Qualcuno ha gridato, qualche altro ha battuto i pugni sui tavoli, mentre nel contempo anche i dipendenti comunali assiepavano i corridoi con il loro sit in durato circa 30 minuti. I lavoratori della Multiservizi hanno chiesto il pagamento di almeno due mensilità delle quattro maturate e la rassicurazione sul futuro. “Vogliamo vedere i documenti – dicevano i più esasperati – oppure ci dicano che dobbiamo restare a casa. Devono essere i politici a dirci che non ci sono possibilità di continuare a lavorare”. “Abbiamo i conti correnti in rosso – gridava un altro giovane dipendente della società in house – prima di riprendere li vogliamo vedere non diciamo in positivo ma quel rosso deve lampeggiare. Io devo potere avere il coraggio di guardare negli occhi mia moglie”. La situazione resta tesa. Già venerdì scorso era stata attuata l’occupazione dell’aula consiliare, poi gli interessati, responsabilmente avevano consentito che si svolgesse la riunione del consiglio comunale ed erano tornati a casa. Nei prossimi giorni potrebbe essere la volta degli operatori ecologici e dei dipendenti comunali.
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