Cumuli di rifiuti abbarbicati a mò di montagnette accanto ai cassonetti. Sacchetti di plastica, bianca, nera o colorata. Cartoni, cartacce e plastica. Scene tristi a cui i modicani stanno, miseramente, abituandosi. Stavolta però la causa non riguarda strettamente l’ente di palazzo San Domenico che, sebbene debitore nei confronti dell’Ato Ambiente Ragusa, “risente” dello sciopero dei dipendenti della Icom che gestisce la discarica di contrada Pozzo Bollente a Vittoria. Ma lo sciopero si è concluso giovedì. Perché dunque la città vive, a tre giorni di distanza, ancora lo stato di profondo disagio? La risposta sta nell’organizzazione del lavoro della raccolta dei rifiuti solidi urbani e nella “capacità” di raccolta degli autocompattatori. I rifiuti accumulatisi nei giorni dello sciopero vittoriese, hanno raggiunto quantità difficili da potere smaltire in pochi turni di lavoro. Ad aggravare maggiormente ciò anche il “rilento” che ha contraddistinto la riapertura dei cancelli nel sito comprensoriale vittoriese. Modica conferisce in discarica cinque autocompattatori al giorno, che, in tempi “normali”, riescono a sopperire alle esigenze. Autocompattatori che, in gergo, “fanno una sola corsa”. La distanza tra Modica e Vittoria è tale che è impossibile cioè che un autocompattatore riesca a scaricare per due volte nella discarica ipparina. La ditta Busso, di concerto con l’Ufficio Ecologia, ha dunque operato delle scelte circa le zone “urgenti” da ripulire: quali ad esempio il centro storico, i siti nei pressi degli istituti scolastici o nelle zone densamente abitate. “Inoltre – dice l’assessore all’ecologia, Tiziana Serra – la ditta Busso ha organizzato anche dei turni straordinari per consentire uno smaltimento dei rifiuti in tempi più rapidi possibili. Ritengo che la situazione potrebbe normalizzarsi nei prossimi giorni”. Sembra intanto scampato il rischio di aggravare la già difficile siutazione. Era infatti ventilata l’ipotesi che i netturbini incrociassero le braccia ad iniziare da lunedì mattina, protestando per il mancato pagamento degli stipendi. Il Sindaco, Antonello Buscema, ha evitato lo sciopero, almeno per il momento, promettendo l’erogazione di una mensilità entro venerdì giorno 31 ottobre. Qualora la promessa del vertice dell’amministrazione venisse disattesa, i dipendenti della ditta Busso tornerebbero a protesta già da lunedì 3 novembre.
I modicani stanno imparando a “convivere” con i cumuli di rifiuti!
- Ottobre 25, 2008
- 4:08 pm
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