Il presidente nazionale dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Claudio Siciliotti, ha calamitato l’attenzione, durante l’intervento introduttivo, dei numerosi presenti al convegno organizzato ieri pomeriggio a Ragusa, nei locali di Villa Dipasquale. Tre i punti posti in evidenza da Siciliotti che ha puntato, in primo luogo, sulla riforma delle professioni in funzione di una riforma del sistema della giustizia civile. Il presidente ha messo a disposizione del Paese, proprio per velocizzare il sistema, le competenze di una categoria “che può aiutare – ha detto – a non intasare il sistema con una conciliazione preventiva e quindi può selezionare l’accesso alla richiesta di giustizia limitandola ai casi che effettivamente meritano il ricorso ad un giudizio e ad una procedura che deve privilegiare le cause importanti; una categoria, la nostra, che può aiutare la consulenza tecnica obbligatoria sin dalla prima fase dell’udienza dando contenuti tecnici e non strumentali alle cause che non dovessero risolversi in una conciliazione; e che può aiutare molto nella definizione della consistenza economica patrimoniale dei coniugi in cause di separazioni e divorzi”. Siciliotti ha poi parlato degli effetti della crisi economica. “Si è trattata di una crisi dei sistemi di controllo a livello internazionale – ha chiarito – e ciò ci induce a ritenere che il sistema italiano, basato sul controllo preventivo laddove si forma la decisione piuttosto che successivo sui soli effetti contabili di una decisione comunque già presa, funziona e merita di essere esportato più di quanto non meritano di essere importati i sistemi che non si sono dimostrati affidabili”. Siciliotti, quindi, a nome dell’Ordine nazionale, ha lanciato un appello “a favore di una fiscalità di crisi come l’unica leva rimasta oggi nelle mani degli Stati nazionali, perché probabilmente il prevedibile effetto di una crisi finanziaria che si traduce in crisi economica può e deve essere contenuto dando ossigeno fiscale alle imprese; da questo punto di vista penso che la norma che limita la deducibilità degli interessi passivi meriti di essere rivista”. Entrando nel merito del convegno di ieri, sul tema “Gli strumenti operativi per la soluzione della crisi d’impresa: ruolo del dottore commercialista e del sistema bancario”, il presidente nazionale ha chiarito che “sempre di più, nel giudizio, bisogna riflettere sulla crisi d’impresa e sulle cause della crisi d’impresa, con sistemi che non penalizzino chi prova comunque ad intraprendere. Anche sugli errori si costruiscono dei successi e penalizzare chi ci prova è un modo sbagliato per incoraggiare la liberalizzazione economica. Abbiamo ascoltato come questo sia un sistema che inevitabilmente non induce le persone a provarci, scoraggia piuttosto qualsiasi investitore a favorire o a finanziare queste iniziative perché sa che poi ci rimette, talvolta in maniera irreparabile”. All’appuntamento di ieri, erano presenti i presidenti degli Ordini di Palermo, Nicosia, Siracusa, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Catania, Caltagirone. Durante la fase di svolgimento del convegno, Corrado Cugno, componente della commissione nazionale Diritto fallimentare, ha illustrato il lavoro sin qui svolto dall’organismo in relazione alle problematiche riguardanti gli strumenti necessari al recupero del funzionamento delle aziende in crisi. Giulia Pusterla, consigliere nazionale dell’Ordine, nonché presidente della commissione nazionale che si occupa delle aziende in crisi, ha parlato degli strumenti che lo Stato ha messo a disposizione delle imprese per evitare le procedure concorsuali in modo da procedere al risanamento aziendale. Fabio Santangeli, ordinario di Diritto processuale dell’Università di Catania, ha analizzato i punti di criticità del sistema di risanamento aziendale soffermandosi sui miglioramenti che è possibile apportare alla normativa vigente per garantire paritariamente i crediti sociali. Salvatore Barracca, giudice delegato presso il Tribunale di Ragusa, nell’esaminare l’istituto del concordato preventivo, si è soffermato ad analizzare la revocatoria fallimentare. Salvatore Inghilterra, direttore generale della Banca agricola popolare di Ragusa, ha portato avanti, come dirigente bancario, un’attenta verifica del percorso legislativo dal 1942 ai nostri giorni che è sfociata negli ultimi provvedimenti normativi. Ha anche fatto ammenda, a nome del sistema bancario, rispetto alla lentezza del sistema stesso nel contribuire a regolamentare lo stato di crisi dell’impresa. Inoltre, ha illustrato la recente giurisprudenza della Corte di Cassazione in merito all’istituto della revocazione.
Ragusa: Il presidente nazionale Claudio Siciliotti ha aperto i lavori del convegno sugli strumenti operativi della crisi d’impresa offrendo la competenza della categoria per velocizzare la riforma della giustizia civile
- Novembre 1, 2008
- 8:53 am
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