INCHIESTA SU RICICLAGGIO DI DENARO A MODICA. SPUNTA IL NOME DELL’ONOREVOLE DRAGO CHE SI AGGIUNGE ALL’EX SINDACO TORCHI.

Esclusi due degli originari tredici indagati della maxi inchiesta svolta dalla Guardia di Finanza su una presunta associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di danaro a Modica, la lista è stata, però, incrementata con altri undici nominativi più o meno noti. Qualcuno è abbastanza conosciuto visto che nella lista, tra questi ultimi, figura anche il parlamentare nazionale Giuseppe Drago. E’ quanto emerge dalla notifica, in queste ore, degli atti di conclusione delle indagini che la Procura della Repubblica ha provveduto a notificare alle persone interessate attraverso i rispettivi difensori di fiducia. Il Procuratore della Repubblica di Modica, Domenico Platania, contesta, oltremodo, un ulteriore reato: la concussione. L’inchiesta è stata eseguita in due tranche, l’ultima delle quali conclusasi lo scorso 31 ottobre, ha inserito nel fascicolo oltre al parlamentare udiccino anche i nomi di Giancarlo Francione, Marcello Sarta, Rosario e Giovanni Vasile, Vincenzo Leone, Giorgio Aprile e Giuseppe Piluso. Dalla prima trance, conclusa il 31 luglio, facevano parte l’ex sindaco di Modica Piero Torchi, in carica dal 2002 fino allo scorso mese di marzo, l’ex assessore al bilancio, Carmelo Drago, il segretario provinciale dell’Udc, Giancarlo Floridia, Vincenzo Pitino, consigliere provinciale in carica eletto nell’Udc e passato al Pdl, quattro collaboratori del gruppo di vertice dell’Udc locale, i fratelli Bruno e Massimo Arrabito, Massimo La Pira, autista del parlamentare nazionale, ed il giornalista Gabriele Giannone, e gli imprenditori edili Giuseppe Sammito e Giuseppe Zaccaria, oltre ai funzionari del Comune di Modica Francesco Paolino e Giuseppe Castagnetta, quest’ultimo, all’epoca dei fatti direttore dello sportello unico, che, però, non figurano più nell’elenco perché evidentemente esclusi. I reati contestati dalla magistratura inquirente, sulla base delle indagini, sono scattati a seguito di una denuncia presentata da un imprenditore e poi allargatasi su altri campi di cui ancora non si conoscono gli sviluppi. Secondo l’accusa, grazie a ingenti somme di danaro pagate da imprenditori, sarebbero stati pilotati i meccanismi di assegnazione degli appalti e inoltre, in cambio della rinuncia a una parte dei crediti vantati verso il Comune (in stato di dissesto finanziario), alcuni avrebbero ottenuto una corsia preferenziale nel percepire le spettanze. Le indagini, avviate a giugno 2007 avrebbero trovato conferma dei movimenti di danaro sui conti degli indagati o su conti off shore a loro riconducibili. Lo scorso 16 settembre le fiamme gialle avevano effettuato dei blitz di buona mattina in abitazioni e nei luoghi di lavoro di alcuni indagati. Le pattuglie delle fiamme gialle avevano stazionato per ore ed in qualche caso per un paio di giorni, nelle varie zone della città, in particolare al Quartiere Sorda. Nel corso dell’inchiesta alcune delle persone, informate dei fatti, si sono trasformate da interrogati ad indagati. A questo punto i diversi difensori delle diciannove persone coinvolte(ma è bene sottolineare che ciò non significa già colpevoli)presenteranno prove a discolpa per potere convincere il Procuratore Platania a non chiedere il rinvio a giudizio e, dunque, l’archiviazione per i rispettivi assistiti.

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