MODICA, INCHIESTA SU RICICLAGGIO DI DENARO E CONCUSSIONE. SI ATTENUA LA POSIZIONE DI TORCHI E PITINO

Ha destato nuovi clamori la conclusione delle indagini sul presunto riciclaggio di denaro e il conseguente avviso di garanzia per 19 persone, in tutti gli ambienti soprattutto dopo le novità dell’ultimo momento che hanno visto interessato il parlamentare nazionale dell’Udc, Giuseppe Drago. Una vicenda che tra non molto approderà all’attenzione del Giudice per le udienze Preliminari del Tribunale di Modica e che annovera diciannove persone, nei confronti di alcune delle quali, comunque, la posizione si sarebbe attenuata rispetto all’inizio dell’inchiesta avviata nel 2007. E’ il caso dell’ex sindaco, Piero Torchi, del consigliere provinciale, Vincenzo Pitino, nei confronti dei quali non sarebbe, nei fatti, emerso coinvolgimento nelle cosiddette società "off shore" e nemmeno sarebbero state trovate somme di denaro su conti correnti ambigui, almeno secondo quanto fanno rilevare gli interessati. Che i due siano tra gli indagati, comunque, non ci sono dubbi, così come non ci sono dubbi Carmelo Drago, ex assessore comunale e amministratore delegato della "Immobil D" di Roma di cui il leader ibleo dell’Udc è socio di maggioranza al 99%, sul segretario provinciale Udc Giancarlo Floriddia, sui cinque collaboratori del gruppo di vertice dell’Udc locale: i fratelli Bruno e Massimo Arrabito, Massimo La Pira, Gabriele Giannone e Carlo Fiore. Indagati anche gli imprenditori edili Giuseppe Sammito e Giuseppe Zaccaria, Giorgio Aprile, ex Udc e giusto qualche giorno fa transitato nella lista "Modica in primo piano" che fa capo al deputato regionale Innocenzo Leontini, il modicano Marcello Sarta, titolare di un’agenzia di comunicazione e marketing, Giovanni e Rosario Vasile, Giancarlo Francione, Vincenzo Leone e Giuseppe Piluso. Appena qualche settimana fa i finanzieri avevano effettuato delle accurate perquisizioni nella sede romana della "Immobil D", di cui aveva parlato il deputato regionale Mpa Riccardo Minardo nel corso di uno dei comizi conclusivi delle scorse amministrative. Minardo aveva messo in relazione l’attività della "Immobil D" agli utili della società "Modica Multiservizi" e agli alti costi sostenuti dal Comune per i servizi resi dalla società mista. Drago in questo senso avrebbe querelato Minardo, per «gravissime falsità».
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