RAGUSA: NONO HAPPENING DEL TERZO SETTORE: OGGI SI E’ PARLATO DI MINORI, DI CARCERI, DI SALUTE MENTALE, DI SICUREZZA NELLE CITTA’

Secondo giorno di lavori all’Hotel Poggio del Sole Resort di Ragusa, dove è in corso il Nono Happening del Terzo Settore, organizzato dalla Provincia regionale, dal comune di Ragusa e da Sol.co. Catania, rete di imprese sociali, per approfondire i temi della Politica sociale in Sicilia e del ruolo che enti, associazioni e cooperative possono avere per migliorare i servizi offerti alle fasce più deboli e per agire con maggiore efficienza ed efficacia nell’erogazione dei servizi. Oggi nel corso del forum principale su “I percorsi dei minori in situazioni di disagio e nell’area penale. L’accoglienza, la tutela, l’integrazione” sono stati definiti gli ambiti di azione dei vari soggetti, ma soprattutto si è avviato uno scambio di conoscenze fra tutti coloro che si occupano di giovani a rischio e che hanno commesso reati. Fra gli altri, è intervenuto don Fortunato Di Noto, dell’Associazione Meter di Avola, il quale ha sottolineato che “spesso i centri di accoglienza sono costretti a mandare fuori dalla Sicilia i minori che hanno subito abusi in quanto non sono abbastanza preparati ad accoglierli adeguatamente. Ciò comporta – ha aggiunto don Di Noto – un aumento dei costi a carico dei comuni che spesso non hanno nemmeno i fondi. L’associazione Meter si è fatta promotrice con il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna dell’istituzione del fondo per le vittime di abuso sessuale. Infatti – ha aggiunto don Di Noto – nonostante ci sia il patrocinio gratuito, non tutti possono accedere perché, a volte, hanno redditi elevati. C’è già una legge che prevede il fondo per le vittime e per i percorsi di riabilitazione di coloro che hanno abusato, ma non esiste ad oggi un solo euro a disposizione. Tutto rimane solo sulla carta. Ad Avola – ha annunciato don Di Noto – nascerà nei prossimi mesi la Casa della Speranza per accogliere in emergenza sia le famiglie che le vittime, è un progetto in itinere”. Il Nono Happening del Terzo Settore, l’appuntamento-evento più significativo che tratta di Politica sociale del Mezzogiorno, è realizzato in collaborazione con l’Assessorato regionale alla Famiglia, con il patrocinio del Ministero del Welfare e del Ministero della Gioventù. Il territorio ragusano come modello per la capacità di dialogo fra istituzioni e associazionismo, su questo percorso virtuoso si è soffermato l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Raffaele Monte: “Ragusa è un modello vincente nelle politiche sociali in quanto è riuscita ad interpretare in maniera capillare e organica i principi della legge 328/2000, mettendo in campo le professionalità pubbliche e del privato sociale capaci di creare un sistema integrato dei servizi sociali”. In un altro seminario, realizzato da Idea-Agenzia per il lavoro, si è anche discusso di “ Lavoro come terapia, percorsi riabilitativi per detenuti con problematiche psichiatriche”, fra gli interventi quello di Salvo Fleres, senatore e garante dei detenuti Regione Sicilia, il quale ha puntualizzato che “nelle carceri si investe poco sul reinserimento dei detenuti nella società, anche se i dati dicono che la vera frontiera per combattere il crimine è il lavoro. In Sicilia 90 detenuti hanno usufruito di 25 mila euro in attrezzature, messe a disposizione attraverso la legge 16/1999, e una volta scontata la pena si sono messi in prova avviando un’attività imprenditoriale. Sul fronte dei minori – ha aggiunto Fleres – in Sicilia ci sono quattro istituti di correzione, che contano 130 ospiti, detenuti per furto, rapina, spaccio di droga e abbiamo constatato che spesso indotti a compiere reati dai genitori. L’offerta statale è rivolta all’istruzione, ma bisognerebbe puntare sulla correzione. Nella stragrande maggioranza delle carceri – ha proseguito Fleres – c’è uno spreco di personale, utilizzato per gli spostamenti dei detenuti dal carcere all’ospedale, dove non esiste un reparto apposito, bisogna spendere le risorse economiche in maniera oculata, auspico un Brunetta delle carceri e di conseguenza una rivalutazione del sistema carcerario”. Un seminario è stato inoltre dedicato a “Salute Mentale: diritto di cittadinanza e Pari opportunità”. Il passaggio al modello di psichiatria di comunità, grazie alla realizzazione di servizi psichiatrici territoriali in tutto il paese, ha aperto una nuova fase che proietta il sistema di salute mentale italiano verso nuovi obiettivi che chiamano in gioco il livello etico, quello delle evidenze scientifiche ed infine quello della qualità ed efficacia nella pratica, della “community care” italiana, sia nel suo complesso, che come specifici interventi sviluppati al suo interno. Esiste inoltre una marcata variabilità a livello regionale sia delle soluzioni organizzative, che delle attività erogate da parte dei servizi psichiatrici territoriali. Sono stati affrontati alcuni punti problematici come: il ruolo del Dipartimento di Salute Mentale come principale strumento della pratica psichiatrica odierna ed il suo rapporto con la rete dei servizi sanitari e con la rete sociale, il problema dell’equità nell’accesso ai servizi, il rapporto con la medicina generale, la centralità di alcune costanti operative come la continuità della cura, la formazione e la ricerca necessarie per sostenere innovazione e miglioramento. E’ stato fatto il punto sui più recenti risultati ottenuti sull’efficacia di modelli organizzativi, sistemi e risposte di cura, nell’ambito della psichiatria di comunità. Gli argomenti che vengono trattati fino a domani pomeriggio riguardano: intercultura, ecologia, integrazione, diritti civili, soggetti svantaggiati, immigrazione e multiculturalità, mondo del lavoro, istruzione e sanità con ventinove fra convegni, seminari e workshop per affrontare in un percorso comune le problematiche che afferiscono al sociale, ma soprattutto per raccogliere le esperienze di ciascuno, metterle in rete, in modo da costruire un patrimonio unico di competenze e saperi: ciascuno con un ruolo diverso, ma tutti attori di un’unica sinfonia. In un altro workshop si è discusso di Finanza Etica e crescita sociale con Paolo Ragusa, responsabile Finanza di Sol.co., Luigi Di Marco, direttore generale di Banca Prossima, Mario Crosta, direttore generale di Banca Popolare Etica e Antonio Craullo, commissario straordinario dell’Ircac. Altro workshop per parlare di Cominità locali sicure e solidali, con: Gianfranco Marocchi, presidente del Consorzio nazionale Idee in Rete, Pasquale De Vivo, primo dirigente della Polizia di Stato, che si occupa del Pon Sicurezza e dei Patti per la sicurezza nelle città. Presenti diversi rappresentanti dei comuni siciliani, Paolo Corsini, deputato nazionale ed è sindaco di Brescia. “Da Ragusa deve partire uno slancio – ha ribadito Dino Barbarossa, presidente di Sol.co. Catania – devono partire stimoli affinché si possa realizzare in Sicilia un apolitica sociale capace davvero di rispondere ai bisogni dei ceti che vivono in uno stato di marginalità. Siamo qui – ha aggiunto Barbarossa – per dimostrare che è necessario valorizzare uomini, strutture, programmi, risorse e costruire una società più equa e solidale è quello che vogliamo offrire con le nostre idee e proposte al termine di questo Happening del Terzo Settore per un nuovo ed efficace Welfare siciliano, con la speranza che la politica ci ascolti. I ritardi che esistono – ha sottolineato – sono gravi, concettuali ed organizzativi anche e soprattutto perché manca un sistema organico di regole certe”. “E’ indispensabile – ha proseguito il presidente di Sol.co Catania – che la Politica sociale si schieri apertamente dalla parte dei cittadini più deboli e di chi, come volontariato, associazionismo di promozione sociale, cooperazione sociale e internazionale, riveste un ruolo fondamentale di coesione sociale e di progettualità civica. “C’è bisogno – ha aggiunto – di rispondere con maggiore flessibilità e con spirito di innovazione alle nuove povertà e pensare all’efficacia degli interventi, puntando a forme di qualificazione dei soggetti gestori ed a formule per la valutare l’efficacia e l’efficienza dell’intervento, del rapporto costi – benefici e del soddisfacimento del cittadino. Oggi pomeriggio si affronterà nel corso di un seminario il tema delle opportunità di sviluppo offerte dall’attività di turismo sociale, con le esperienze di Viaggiintasca.it, consorzio nazionale Idea Turismo. Sarà presente anche l’assessore regionale al Turismo Titti Bufardeci.
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