Modica, Tato Cavallino: “A rischio 16 posti di lavoro al Comune”

A rischio sedici posti di lavoro nel settore della refezione scolastica del comune. A lanciare l’allarme è il consigliere comunale del PdL, Tato Cavallino, il quale sottolinea che, i lavorato impegnati nella Cooperativa Saturno, che gestisce il servizio di refezione scolastica comunale, a seguito di una riunione che hanno avuto con l’assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Calabrese, hanno appreso che l’amministrazione comunale non intende rinnovare il contratto alla ditta Saturno, “rea – dice Tato Cavallino di “essersi comportata male nei confronti dell’amministrazione”, Il consigliere chiede delucidazione su eventuali comportamenti scorretti dei dipendenti della cooperativa, ed il vero motivo per cui non si vogliono più impiegare i lavoratori, con la conseguente perdita del posto di lavoro. “L’assessore Calabrese – aggiunge l’esponente consiliare di centrodestra – ha spiegato che il licenziamento è necessario perchè non vi sono le risorse economiche adeguate e che, il servizio di refezione scolastica, verrà svolto dai dipendenti comunali di fascia A. Mi rifiuto di credere che l’amministrazione comunale faccia perdere a sedici persone il posto di lavoro, cercando così di scaricare su di essi le difficoltà economiche dell’Ente, dimostrando ancora una volta che questa amministrazione continua a navigare a vista senza mettere in campo nessuna politica economica seria ed idonea al risanamento dell’ente, se non delle azioni estemporanee e fine a se stesse. Sono fermamente convinto che non può essere questo il modo di fronteggiare il problema economico, anche perché l’amministrazione comunale, ha più volte ribadito che il risanamento economico dell’ente sarà effettuato senza far perdere nessun posto di lavoro. Licenziare anche un solo lavoratore in un momento economico e sociale così difficile che vede coinvolta l’intera Nazione, sarebbe un gesto deprecabile e scorretto. “Non è possibile far pagare le conseguenze ancora una volta – conclude Cavallino ai più deboli ed ai lavoratori”.
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