DECENNALE CONFESERFIDI A TAORMINA, UN ACCORDO DI PROGRAMMA SUL CREDITO IN SICILIA E’ la richiesta che il mondo dei Confidi in Sicilia rivolge alla Regione

Dieci anni Un Accordo di Programm Quadro sul Credito in Sicilia. E’ la richiesta che i Consorzi di Garanzia Fidi siciliani rivolgono alla Regione Sicilia al termine del convegno odierno di Taormina che ha dato il via alle celebrazioni del decennale di Confeserfidi, il maggiore consorzio di garanzie fidi nell’Isola. L’appello all’indirizzo della Regione è stato rivolto dal presidente di Confeserfidi, Bartolo Mililli, per favorire una "maggiore liquidità alle nostre imprese, in un mercato più trasparente ed in un contesto economico sempre più virtuoso". Confeserfidi è stato costituito nel 1998 e da allora abbiamo garantito e dato consulenza e soluzioni a oltre 7.000 imprese di tutti i settori produttivi, per un importo erogato di finanziamenti agevolati che sfiora i 450 milioni di euro, di cui solo 100 milioni nel 2007. "Il processo di cambiamento del contesto economico e finanziario, il nuovo accordo sul capitale e l’introduzione della legge quadro, generano da un lato nuove prospettive ed opportunità e dall’altro nascondono problematiche non indifferenti –ha detto Mililli-. I Confidi stanno vivendo una fase di transizione in cui è possibile cogliere il passaggio da problematiche gestionali relativamente semplici e poco articolate a strutture via via più complesse, in funzione delle possibili opzioni strategiche ed organizzative. In particolare, l’esigenza di una maggiore attenzione ai rischi, richiesta dalla nuova normativa, fa emergere la necessità di un ristrutturazione dei processi di valutazione del merito creditizio e di erogazione della garanzia. I Confidi sono chiamati, pertanto, a ripensare le modalità del loro intervento, unitamente alla verifica delle loro condizioni di economicità. E’ in questo contesto di cambiamenti che abbiamo pensato all’iniziativa odierna, perchè vogliamo mettere a disposizione delle aziende siciliane tutte le opportunità che la nuova regolamentazione mette a disposizione del sistema creditizio, come ad esempio le operazioni segmentate (le c.d. Tranched cover), che già tanto successo hanno avuto in altre parti d’Italia. E’ anche necessario però, che i confidi possano disporre di adeguati strumenti di riassicurazione dei propri rischi. Auspichiamo che venga concretizzato un veloce ammodernamento ed un consistente impinguamento del fondo nazionale di garanzia. A livello regionale attendiamo con ansia l’approvazione del disegno di legge 259 che grazie al placet da parte di Assoconfidi Sicilia potrebbe portare nel patrimonio dei confidi siciliani ben 30 milioni di euro, in breve tempo. Ciò potrà consentire un rafforzamento del grado di affidabilità finanziaria dei confidi salvaguardando, nel contempo, l’importante "asset" del sistema di garanzia collettiva che è rappresentato dalla prossimità territoriale rispetto all’impresa, agli imprenditori ed al tessuto economico. Il potenziamento della rete di garanzia collettiva fidi può rappresentare,un’efficace risposta alle esigenze di superamento di asimmetrie e divari, sia di tipo informativo che finanziario, tra banche e imprese siciliane, a sostegno di concrete strategie di sviluppo e di innovazione economica. Abbiamo voluto mettere attorno ad un tavolo i protagonisti del sistema del credito agevolato alle imprese siciliane e cioè le Banche, la Regione ed i Confidi. Vogliamo affrontare con loro il tema che più sta a cuore a tutti noi, lo sviluppo delle imprese e dell’economia siciliana, ancor di più, in un momento in cui il ruolo dei confidi deve diventare importante per evitare che gli effetti della crisi finanziaria in atto colpisca in modo irreparabile le nostre imprese con restrizioni nei finanziamenti e riduzione della liquidità in circolazione". All’incontro hanno partecipato fra gli altri Roberto Rizzo, Dirigente servizio confidi Regione Siciliana, il Prof. Lorenzo Gai, docente straordinario in economia degli Intermediari Finanziari Università degli Studi di Firenze, Claudio D’Auria, of Counsel Allen & Over, il Prof. Luca Erzegovesi, Direttore Dipartimento informatica e studi aziendali, Università di Trento. Roberto Rizzo, dell’assessorato regionale al bilancio, ha spiegato i termini del Ddl 259, che in parte aggiornerà la legge regionale 11 del 2005 sui confidi. "I confidi sono un sensore vitale del sistema economico e in Sicilia rappresentano la cartina al tornasole dello stato di salute delle imprese", ha detto Rizzo. In Sicilia i confidi sono in tutto 32, ma solo un paio sono seriamente candidati a diventare, ex art. 107, intermediari finanziari vigilati della Banca d’Italia. Dai dati offerti dai consorzi di garanzia le province più vitali si confermano Palermo e la sorprendente Ragusa, provincia in cui peraltro è nato Confeserfidi. Come influisce la crisi? Negli ultimi mesi è in crescita l’importo del richiesto, ma non di pari passo l’importo del finanziato. Il che tradisce la fragilità intrinseca del sistema. Il dottore Rizzo ha presentato poi il nuovo portale Fidiweb, che a breve gestirà in maniera telematica le pratiche di finanziamento.
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