Seduta infuocata quella del consiglio comunale di Ispica di ieri mattina sull’adozione del nuovo piano regolatore generale. E il dibattito sullo strumento urbanistico dall’aula consiliare adesso si sposterà sui tavoli della Procura della Repubblica di Modica. In apertura di riunione i 10 consiglieri in aula anzichè incontrarsi come previsto con il progettista del piano, Giuseppe Cangemi, hanno ricevuto una lettera nella quale l’architetto declina l’invito e muove un duro attacco al consiglio comunale, criticando alcune scelte, per due ordini di considerazioni "la distorta interpretazione che i consiglieri forniscono sulle procedure di valutazione dell’adozione, spezzettandola in più parti senza alcun criterio visibile, tranne quello palese di avadere le norme sull’incompatibilità e che "nell’ambito della formazione dello strumento urbanistico è pervenuta al sindaco una richiesta di modifica di destinazione d’uso di particelle da agricole e commerciale firmata da nominativo anologo a quello di un consigiere che oggi rientra tra i compatibili e che ha firmato la mozione per la votazione frazionata. "Nel caso si tratti di parenti fino al quarto grado – ha puntualizzato Cangemi – la circostanza assume contorni di gravità penale"
Nella foto il presidente del consiglio comunale di Ispica, Massimo Dibenedetto
Nella foto il presidente del consiglio comunale di Ispica, Massimo Dibenedetto