TRIBUNALE DI MODICA SOTTODIMENSIONATO. MA LA SOPPRESSIONE LA SI VUOLE SCONGIURARE

E’ un rincorrersi di notizie ma al Tribunale di Modica non si abbassa la guardia su quella che da anni è la paventata chiusura del Palazzo di Giustizia o, se si vuole, l’accorpamento con quello di Ragusa. E’ proprio di questi giorni il ritorno all’argomento in concomitanza con l’insediamento del nuovo presidente, Giuseppe Tamburini. "Mi batterò per suo mantenimento – ha sottolineato il massimo rappresentate del Tribunale – anche se non sono io che faccio le leggi ed i decreti. Mi sembra, comunque, interessante la proposta dell’allora parlamentare Antonio Borrometi che puntava ad allargare il bacino di utente del comprensorio giudiziario anche a Rosolini ed Avola, con la possibilità, a questo punto, di una sezione staccata a Noto". Allo stato l’organico del Tribunale di Modica è sottodimensionato. Si è al sessanta per cento di magistrati. Sei su dieci, insomma, dopo i trasferimenti dei giudici Michele Palazzolo e Marco Ciraolo, il pensionamento di Salvatore Rizza e di Aurelio Catra, quest’ultimo già sostituito da Tamburini. In organico, i togati, oltre al neo presidente, sono i magistrati giudicanti Giovanna Scibilia, Sandra Levanti, Patricia Di Marco, Maurizio Rubino e Patricia De Bernardin mentre per la magistratura inquirente, dopo il trasferimento di Francesca Aprile, sono rimasti in servizio il Procuratore della Repubblica, Domenico Platania, in odore di un cambiamento di destinazione, e Maria Mocciaro. Nel corso degli anni il consiglio dell’Ordine e la Camera Penale si sono espressi fortemente contro l’ipotesi di soppressione. "Abbiamo a cuore le sorti del Tribunale di Modica – aveva detto durante la cerimonia d’insediamento del presidente, Guido Marletta, primo presidente della Corte d’Appello di Catania -. Ci stiamo attivando per cercare di ridurre le carenze d’organico nel settore della magistratura, anche se dovrà per forza di cose essere il Consiglio Superiore della Magistratura ad avere l’ultima parola".