Gioventù Italiana Ragusa contro la violenza sulle donne indossa un fiocco bianco

Nel lontano 1991, a seguito di un inquietante fatto di cronaca che vide la strage di 14 studentesse dell’École Polytechnique di Montreal, per mano di Marc Lepine, un gruppo di uomini in Canada decise di assumersi la responsabilità di sensibilizzare gli altri uomini ad una cultura del rispetto e della non violenza verso le donne. L’indifferenza ed il silenzio si rendono complici di questa violenza; per questo quegli uomini decisero di indossare nei sedici giorni seguenti, tra il 25 Novembre, “Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne”, ed il 10 Dicembre, “Giornata Internazionale dei Diritti Umani”, un fiocco bianco. Per indicare la forte volontà di difendere la dignità, la vita, l’incolumità di tutte le Donne. La “Fidapa” (che ha anche una sezione a Ragusa), che della non violenza contro le donne ha fatto il tema distrettuale per il biennio in corso, ha invitato le Associazioni e gli Amministratori di Enti ed Istituzioni ad aderire a quest’iniziativa, che visivamente li colloca dalla parte delle Donne e del rispetto delle persone; i Dirigenti d’Istituto a diffondere presso gli alunni la cultura della non violenza; a tutti i cittadini di buona volontà chiedono di indossare il simbolo che li segnala come individui che hanno scelto di stare dalla parte della Giustizia e della collaborazione. Noi de “LaDestra” e “Gioventù Italiana” aderiamo all’iniziativa. La violenza contro le donne, che è una violazione dei diritti umani la cui Dichiarazione celebra quest’anno i sessant’anni, purtroppo vede una forte “escalation” proprio nell’ultimo periodo; dai media apprendiamo quotidianamente di uccisioni, persecuzioni e soprusi ai danni della popolazione femminile, e questa non è altro che la punta dell’iceberg; spesso si assiste a scene di vessazioni morali, indifferenza, disprezzo a carico delle donne, in famiglia e sul lavoro; vessazioni che, nella gran parte dei casi, non vengono denunciate per un malinteso senso di dignità, difesa della famiglia che in fondo non è altro che difesa del persecutore. Dobbiamo insegnare ai nostri giovani, quegli stessi giovani che sono il nostro Futuro, che il rispetto delle Donne (che sono poi le madri, le sorelle, le mogli e le figlie) non è un atto di generosità o una concessione ma deve essere una regola di vita. Le vessazioni morali, quando non sono anche fisiche, segnano in maniera permanente la psiche di chi le subisce. Alterano il carattere, il comportamento e le reazioni di chi è costretto a sopportarle. Per questo desideriamo che quante più persone possibile il prossimo 25 Novembre indossino un piccolo fiocco o un nastro al polso per indicare con quel simbolo: “Basta con la violenza!”  
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