Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, ha deciso di scarcerare il diciottenne sciclitano Gianni Raimondo, arrestato la scorsa settimana dai carabinieri a Pozzallo poiché ritenuto componente il "commando" che aveva fatto fuoco contro il pescivendolo Raffaele Iozia, 29 anni, pozzallese, che fortunatamente era rimasto illeso. La decisione del magistrato si è determinata a seguito dell’interrogatorio in carcere di lunedì quando i fratelli Tony ed Alfredo Mirabella, 32 e 31 anni, (il secondo pregiudicato), si erano accollati ogni responsabilità ribadendo che al momento in cui fu impugnata la pistola calibro 7,65, il giovane, per paura, era fuggito ed era stato recuperato successivamente per strada. Il difensore, l’avvocato Pino Pitrolo, aveva puntato su questa circostanza per chiederne la restituzione alla libertà cosa che è puntualmente avvenuta. Restano in carcere, invece, i due germani, anche loro assistiti dall’avvocato Pitrolo che, a questo punto, adirà la strada del Tribunale per il Riesame anche perché il reato più grave, tentato omicidio in concorso, è stato derubricato in lesioni personali aggravate in concorso. Nei fatti sarebbe stato Alfredo Mirabella ad impugnare l’arma che era celata all’interno del loro furgone, e ad esplodere il colpo che aveva sfiorato solo sfiorato il tacco di una scarpa di Iozia. Alla base della contesa della querelle contrasti di natura commerciale e di invasione di territorio reciproca.
POZZALLO. “NON PARTECIPO’ ALL’AGGUATO”. GIP, SCARCERA LO SCICLITANO RAIMONDO
- Novembre 26, 2008
- 2:09 pm
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