MOMENTI DI TENSIONE QUESTO POMERIGGIO ALL’EX INAM DI VIA VENETO A MODICA

In fila da ore, con i nervi a fior di pelle, alla ricerca di una giustificazione tra mugugni e polemiche. Oltre un centinaio di utenti seduti in un corridoio al primo piano della struttura sanitaria dell’Ausl 7 di Via Vittorio Veneto a Modica, l’ex cassa Mutua, che nonostante con difficoltà motorie e, comunque, di salute, hanno dovuto affrontare le scale per raggiungere i locali per poi potere passare a visita medica al fine di ottenere la condizione di invalidità. Ieri pomeriggio ci sono stati momenti di tensione allorquando le persone convocate accompagnate dai rispettivi parenti hanno trovato l’ascensore che doveva portarli al piano indicato guasto. Una casualità, può essere, un guasto non è mai prevedibile se si vuole. Ciò che la gente non comprende è che essendo convocata gente che ha spesso difficoltà motorie, molte, l’ascensore risulta inadatto soprattutto quando si tratta di persone che viene accompagnata su sedie a rotelle e l’impianto di salita non consente tale possibilità. Le proteste, le voci che si sono alzate, hanno indotto qualche responsabile ad autorizzare l’uso dell’impianto mobile che viene azionato per le carrozzelle sui passamano delle scale. Proteste, lamentele contro l’incaricato che non ha potuto fare altro che assorbire le tante imprecazioni: "I locali – spiegava l’uomo – sono stati ristrutturati con l’impiego di parecchie risorse economiche. L’ascensore, però, non avrebbe meritato più attenzione. Probabilmente va bene ma è guasto anche se ci sono le difficoltà per fare accedere le persone diversamente abili o le sedie a rotelle". A dire di un dipendente della struttura, sarebbe un caso la presenza ieri di tanta gente. "In genere – ha spiegato – sono molto meno. Ritengo che questo grande afflusso sia determinato dai medici di famiglia che, invece di optare per la visita di controllo a domicilio, indirizzano i loro pazienti da noi". Al dipendente dell’azienda sanitaria fa eco il contraddittorio. "A noi – dice un utente – hanno telefonato a casa stamattina, comunicandomi di accompagnare questo pomeriggio alle 15 mia moglie che da pochi giorni è stata operata di tumore. E se mia moglie fosse stata ancora impossibilitata a muoversi? Non mi hanno neanche dato il tempo di replicare e hanno subito riattaccato. Adesso, nonostante siamo arrivati puntuali, stiamo aspettando il nostro turno da oltre un’ora". I bagni, un altro problema. Anche sotto questo aspetto, accedervi è apparso un’impresa.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa