MODICA, CENTRALE DELLA DROGA A PIRATO CAVA MARIA. IN MANETTE UN AUTISTA DELL’AST E UN GESSISTA. FERMO DI POLIZIA PER UN MAROCCHINO

Per molti insospettabili, per la polizia il contrario. Due quarantacinquenni modicani, sono finiti in carcere con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, mentre un marocchino è in stato di fermo di pubblica sicurezza. Le manette ai polsi sono scattate intorno alle 15,30 di martedì, quando la squadra di polizia giudiziaria del Commissariato ha bloccato un’autovettura che si era appena allontanata da un’abitazione. A bordo c’erano Giuseppe Molè, autista di pullman, alle dipendenze dell’Ast, e Giuseppe Sella, gessista, uno con piccoli precedenti, un altro incensurato. Erano tenuti sotto osservazione nell’ambito delle indagini sul fenomeno della tossicodipendenza. “Ultimamente – spiega il dirigente del Commissariato, Maria Antonietta Malandrino – questo fenomeno è, purtoppo, aumentato perché è in mano ad extracomunitari, in particolare irregolari. Martedì, dopo appostamenti e pedinamenti, e dopo avere osservato uno strano andirivieni da un’abitazione alla periferia della città. abbiamo deciso di entrare in azione ed i risultati sono stati positivi”. All’alt della polizia, in Contrada Pirato, uno dei due aveva fatto scivolare sotto l’auto un pacchetto ma gli agenti sono stati bravi ad accorgersi di questo movimento, recuperando l’involucro dove all’interno si trovava un panetto di hashish grande quanto una saponetta del peso di circa cinquanta grammi. E’ scattata, a questo punto, la perquisizione ed i due fermati avevano in tasca circa duemila euro(settecento e milleduecentocinquanta euro)che secondo gli inquirenti sono proventi dello spaccio. Trasferiti in Commissariato, dopo le formalità di rito sono stati accompagnati presso l’Istituto Penitenziario di Piazza del Gesù a Modica Alta proprio a poche decine di metri dalle rispettive abitazioni, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Mocciaro. A questo punto, la polizia ha deciso di intervenire nella casa di Pirato Cava Maria. Con particolare attenzione, essendo l’immobile ubicato in fondo ad una stradina senza uscita e che, dunque, consente a chi si trova all’interno di notare movimenti o arrivi, i poliziotti hanno fatto irruzione all’interno della casa dove si trovavano alcune persone ed un marocchino, Tarik El Jiarri, 32 anni, pregiudicato, effettivamente residente, seppur clandestino, perché già espulso dal territorio italiano dove era rientrato e, successivamente, raggiunto ancora dal provvedimento di espulsione al quale non aveva ottemperato. Nel corso della perquisizione domiciliare è stata trovata poca “roba”, segno che aveva già provveduto a cederla a terzi che poi la spacciano ai piccoli consumatori. C’erano, però, tre bilancini di precisione ed altri arnesi ed una somma contante di circa millecinquecento euro. Considerato che dall’arresto di Molè e Sella all’irruzione nella casa era trascorso il tempo per fare cadere i termini della flagranza, il colored è stato posto in stato di fermo. La lotta contro gli spacciatori, insomma, continua. Solo qualche settimana fa in città si era registrata la morte di un uomo per overdose e, dunque, gli inquirenti hanno incrementato l’azione cercando di risalire alla fonte di approvvigionamento. “Noi non molliamo assolutamente – spiega il vice questore aggiunto, Malandrino – ed andremo avanti per attenuare questo fenomeno”. Con la quantità di hashish sequestrata, si sarebbero potuti ricavare circa quattrocento euro.

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