LA MORTE DI PADRE BASILE. GUP DI MODICA, IL PERITO RINUNCIA ALL’INCARICO

La vicenda legata alla morte di Don Rosario Basile, parroco della parrocchia Maria Santissima della Catena, deceduto a seguito di un incidente della strada, avvenuto giovedì sette dicembre del 2006 alle ore 20 in Via Gerratana, al Quartiere Vignazza, subisce un brusco stop. Ieri mattina era fissata l’udienza preliminare ma sul tavolo del Gup del Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, è pervenuto il rifiuto all’incarico da parte del consulente tecnico d’ufficio, Giuseppe Scoto di Catania, e questo ha costretto il magistrato a nominare un nuovo perito. Sarà, a questo punto, il medico legale Francesco Coco di Siracusa a dare chiarezza ai quesiti posti dal Giudice per le Udienze Preliminari. Nella precedente udienza, il pubblico ministero, Domenico Platania, aveva concluso la propria requisitoria con la richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati, la conducente dell’autovettura Peugeot 205 che investì il sacerdote, ed il medico di turno della sera all’Ospedale Maggiore. I difensori della donna, Iwan Pediglieri del Foro di Modica e Salvatore Citrella del Foro di Ragusa, avevano, dal canto loro, nel corso dell’arringa, chiesto un approfondimento della perizia svolta all’epoca dei fatti dal dottor Orazio Cascio. L’accusa parla di omicidio colposo. Sono state già svolte diverse perizie: oltre a quella di Cascio anche dall’ingegnere Giovanni Dell’Agli di Vittoria, e dei due periti di parte, l’ingegnere Vincenzo Paradiso di Acireale, ed il dottore Salvatore Pianeta, nominati dai due indagati, oltre al geometra Salvatore Blanco, nominato dall’avvocato Nino Frasca Caccia, che rappresentava i fratelli dell’anziano sacerdote che, comunque, hanno deciso di non costituirsi in giudizio e che, in atto sono impegnati nel procedimento civile. Il medico è difeso dall’avvocato Giuseppe Nigro. L’indagine ha registrato un incidente probatorio effettuato sul luogo del tragico sinistro. La conducente dell’auto ha sempre rigettato l’ipotesi accusatoria secondo la quale avrebbe toccato con la propria autovettura il parroco, tant’è che i difensori sostengono che il prete si fosse fratturato il bacino dopo essere scivolato forse perché preoccupato dall’arrivo dell’utilitaria. Il 14 gennaio successivo al decesso il corpo di Don Basile fu riesumato per disposizione degli inquirenti, per potere eseguire l’esame autoptico. Il nuovo perito è stato riconvocato per il prossimo 23 aprile.

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