Modica: Il consigliere Mandolfo sugli “Anni Difficili” in città!!!

Probabilmente, scorrendo gli annali della storia modicana, non ci poteva essere periodo più azzeccato per il ritorno, nella nostra città, del capolavoro “Anni Difficili”.Sono davvero anni, e mesi, drammatici per la nostra comunità cittadina, per l’Ente Comune e per i suoi dipendenti soprattutto. Eppure c’è ancora chi ha l’ardire di strumentalizzare questo stato di cose e di utilizzarlo come arma di rivalsa, indispensabile appiglio per soddisfare l’orgoglio ferito di chi è stato sconfitto e ancora non se ne capacita. Mi riferisco alle affermazioni di parte della opposizione modicana, che invita addirittura alle dimissioni la nostra Amministrazione, non rendendosi conto che, così facendo, delegittima il suo stesso ruolo di opposizione, svilendolo sin nel midollo e riducendolo ad una critica strumentale, sterile, e soprattutto inutile. È divertente vedere certi signori della minoranza tutta stazionare lungo i corridoi di Palazzo San Domenico cercando di cavalcare il malcontento, dicendosi disponibili al dialogo e alla collaborazione costruttiva, e poi, magari, uscirsene con questi comunicati. A cosa serve, mi chiedo, mettersi d’accordo per una seduta consiliare, quella di giovedì scorso, senza dibattito e senza polemiche, se poi queste devono comunque essere espresse, in modo così ingeneroso, improprio e strumentale. Muovere queste critiche è cosa assurda, vuol dire offendere il lavoro di chi si sta veramente svenando per venire a capo di un dramma quasi irrisolvibile, ma vuol dire anche offendere l’intelligenza e la dignità di chi sta vivendo ogni giorno le difficoltà che questo dramma produce. Sono veramente anni difficili, anni in cui si continua a vivere di stenti per gli errori di chi ci ha preceduto, altro che dimenticare il passato! Il passato non deve essere mai dimenticato: historia magistra vitae, ci hanno insegnato i nostri padri. La storia, il passato sono esempi sempreverdi, maestri di vita di cui il presente deve fare tesoro. Il capolavoro di Luigi Zampa, di cui ci stiamo riappropriando, ci deve ricordare proprio questo: quelli furono anni difficili, difficili e drammatici anche per colpa di qualcuno, di qualcosa, e questo non deve essere mai dimenticato, anzi bisogna ricordarlo, ripeterlo, restaurarlo, perpetuarlo. Se ce ne dimenticassimo non saremmo italiani, e se oggi qui ci dimenticassimo chi, e perché, ci ha lasciato in eredità una città talmente agonizzante, non saremmo modicani, non saremmo noi

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