Shinya Sakurai (Hiroshima, 1981), laureato in Arte all’Università di Osaka, vive e lavora a Torino dove studia scenografia presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti. Vanta numerose mostre al suo attivo, sia personali sia collettive, in Europa e in Giappone. L’artista ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio del presidente della Zecca di Stato e del direttore di NHK all’esposizione delle arti decorative di Osaka nel 2004 e il Premio Internazionale d’arte giovani Olindo Canosso nel 2005.
Scrive di lui Vittorio Falletti dell’Accademia Albertina: «Guardi i quadri di Sakurai: vedi tanti cuoricini rossi in rilievo e dietro colori vivaci, il tutto ricoperto da vinavil. Pensi sia un giochino artistico che produce gradevoli effetti visivi, come le vetrine nel giorno di San Valentino. Poi però scopri che i colori vivaci dietro ai cuoricini sono ottenuti con metodo shibori», un’antica tecnica di tintura giapponese che permette di realizzare sulla tela raffinate screziature.
La tradizione incontra il contemporaneo nelle creazioni di Sakurai. Sono i colori forti e l’anima della sua Hiroshima ad animare le opere in contrasto con l’immaginario collettivo di una città grigia distrutta dalla furia atomica. Su tutto si staglia una selva di cuoricini adagiati sulle tele come fiori di pesco sulla superficie di un lago. Un simbolo che avvicina l’espressione pittorica di Sakurai all’immaginario popolare diffondendo in maniera diretta, efficace ed originale, un messaggio universale di pace e d’amore.