GIP MODICA. SCARCERATI MOLE’ E SELLA. RESTA IN CARCERE PRESUNTO PUSHER MAROCCHINO

Hanno fatto a scaricabarile, ma evidentemente il giudice ha creduto ai due modicani, visto che li ha scarcerati. L’esito degli interrogatori cui si sono sottoposti ieri mattina Giuseppe Molè, difeso dagli avvocati Salvatore Giurdanella e Giovanni Iemmolo, Giuseppe Sella, difeso dagli avvocati Ignazio Galfo ed Andrea Caruso, e Tarik El Jiarri, 32 anni, pregiudicato, difeso dall’avvocato Pino Pitrolo, che hanno ricevuto la visita in carcere dal Gip, Maurizio Rubino. I due modicani hanno ammesso di avere acquistato la droga dall’extracomunitario ed hanno giustificato il denaro che avevano in tasca(settecento e milleduecentocinquanta euro che, secondo gli inquirenti, erano proventi dello spaccio), manifestando la disponibilità a collaborare. Jiarri ha sostenuto l’esatto contrario e cioè che erano stati i due modicani a vendergli la droga direttamente a casa, ipotizzando, dunque, un’improbabile vendita porta a porta. Molè e Sella hanno anche aggiunto che si trattava di un acquisto occasionale ed assolutamente per uso personale. Il Gip, in conclusione, ha convalidato l’arresto per l’autista ed il gessista e li ha scarcerati con l’obbligo di dimora e l’obbligo di rientrare a casa entro le 21 e non uscire prima delle 6. Ha convalidato il fermo per il marocchino ed ha disposto il mantenimento della misura cautelare in carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto i domiciliari per i primi due e la restrizione in cella per il colored. Gli arresti erano avvenuti martedì pomeriggio in Contrada Pirato Cava Maria, dopo che a bordo di un’autovettura si erano allontanati dalla casa dove risiede il marocchino. Avevano un panetto di hashish del peso di circa cinquanta grammi che, alla vista della polizia, avevano lasciato scivolare sotto il veicolo, azione che non era sfuggita agli occhi dei tutori della legge che l’avevano recuperata. Molè, autista dell’Ast, l’Azienda Siciliana Trasporti, e Sella, gessista, entrambi di 45 anni, martedì, come si diceva, erano finiti in manette, ma erano tenuti da tempo sotto osservazione nell’ambito delle indagini sul fenomeno della tossicodipendenza. La polizia aveva effettuato, prima di agire, appostamenti e pedinamenti, e dopo avere osservato uno strano andirivieni da un’abitazione alla periferia della città, aveva deciso di entrare in azione. Dopo le procedure d’arresto il personale diretto dal vice questore aggiunto, Maria Antonietta Malandrino, aveva deciso di intervenire nella casa di Contrada Pirato Cava Maria da dove prima si erano allontanati i due di Modica facendo particolare attenzione a non farsi individuare dai residenti, essendo l’immobile ubicato in fondo ad una stradina senza uscita e che, dunque, consente a chi si trova all’interno di notare movimenti o arrivi. L’irruzione aveva consentito di trovare Tarik El Jiarri insieme ad altre persone. Il 33enne era risultato residente in quella casa, nonostante in condizione di clandestinità, perché già espulso dal territorio italiano dove era rientrato e, successivamente, raggiunto ancora dal provvedimento di espulsione al quale non aveva ottemperato. Nel corso della perquisizione domiciliare è stata trovata una scarsa quantità di droga ma anche tre bilancini di precisione ed altri arnesi ed una somma contante di circa millecinquecento euro.

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