TRUFFA AD UNA FINANZIARIA. SCARCERATI I DUE CONVIVENTI MODICANI ARRESTATI DALLA POLIZIA

Arresti convalidati ed immediata remissione in libertà. Lo ha deciso il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, dopo avere interrogato nel carcere di Piazza Lanza Giorgio Covato, 28 anni, originario di Scicli ma residente a Modica, e la sua convivente, Valentina Spadaro, 30 anni, modicana, in stato di gravidanza, che si sono fatti assistere dall’avvocato Rinaldo Occhipinti. L’uomo, come aveva già fatto al momento dell’arresto da parte della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Modica e della Squadra Mobile di Catania, ha cercato di addossarsi ogni responsabilità, ha ammesso i fatti che gli sono stati addebitati e questo, probabilmente, ha convinto il magistrato inquirente a scarcerarli entrambi anche in considerazione del fatto che i due non avevano precedenti restrittivi. Del resto, anche l’avvocato Occhipinti, al termine dell’interrogatorio, era convintissimo che la decisione del Gip sarebbe stata positiva. I due erano stati bloccati, in flagranza di reato, mentre incassavano una trance del prestito da 100 mila euro richiesto “per acquistare una casa all’asta”, e cioè due assegni da diecimila euro ciascuno. Sono accusati di truffa aggravata in concorso nei confronti della società finanziaria Aliprestito di Genova attraverso l’agenzia catanese, e falsità materiale in atto pubblico visto che sono stati sequestrati loro documenti cartacei e timbri intestati al Comune di Modica, tra cui quelli dell’Ufficio Anagrafe e del dirigente settore Finanze. I due si erano spacciati per dipendenti del Comune di Modica per chiedere 100 mila euro(due cessioni del quinto dello stipendio ed un prestito a completamento della somma)contattando la società tramite internet. Importante era stata la segnalazione dei funzionari comunali ai quali l’Aliprestito si era rivolta telefonicamente per avere conferma che Covato e Spadaro fossero pare dell’organico municipale. Giovedì si erano recati a Catania per incassare il primo quinto della somma ed anche per produrre i documenti originari e cioè le buste paga del Comune. Qualche secondo dopo, però, si era presentata la polizia che li aveva bloccati

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