CORTE D’ASSISE DI SIRACUSA. I CINESI MORTI NELLO SBARCO DI DONNALUCATA(Scicli)NON SONO STATI UCCISI DA ALCUNA ARMA. LO HA DETTO IL PERITO

Il medico legale, Orazio Cascio, esclude che i cinesi deceduti a seguito del tragico sbarco del 28 novembre del 2004 a Donnalucata, siano stati oggetto di lesioni provocati da armi da taglio o da sparo. L’escussione del consulente tecnico d’ufficio è stato uno dei passaggi più importanti dell’udienza di ieri del processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Siracusa contro Lin Yi, 26 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio del Foro di Modica, accusato di omicidio volontario e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il professionista escusso ha spiegato che la morte dei due cinesi è derivata per asfissia polmonare da annegamento. Sul banco dei testimoni anche il sottufficiale dei carabinieri di Modica, Cannata, che eseguì rilievi fotografici il quale ha detto che la sera dello sbarco furono intercettati tre cinesi a Scicli tra cui una donna che disse di essere stata miracolosamente salvata dai due connazionali dopo essere stata gettata in mare dal barcone che li trasportava. In precedenza i magistrati siracusani avevano nominato un altro consulente tecnico d’ufficio per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche dell’imputato che avrebbe un ruolo ben definito sull’imbarcazione con la quale fu effettuato quello che fu il in cui morirono annegati due suoi connazionali. Il prossimo 9 gennaio sarà sentito l’allora capo della Squadra Mobile di Ragusa, Giuseppe Bellassai. Lin Yi, risponde di tali reati poiché è ritenuto tra i responsabili della tragedia. Fu estradato qualche mese fa da Malta dove era stato arrestato un anno fa circa per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’estradizione potè essere attuata grazie alla sinergia tra la Procura della Repubblica di Modica e la polizia dell’Isola dei Cavalieri tesa a smascherare le organizzazioni dei cosiddetti viaggi della speranza. In cinese sarebbe appartenuto ad uno dei due gruppi orientali che raccoglievano i disperati dalla Cina per fare scalo a Malta. Da lì venivano condotti nelle coste iblee. Il cinese fu arrestato assieme ad altri sei complici, ritenuti responsabili del tragico sbarco. Questi sei cinesi sono ancora nella fase preliminare dinanzi al Gup del Tribunale di Modica

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