Ragusa: Ultima tappa de “Le strade dei sapori iblei”, seminario conclusivo alla Camera di commercio

Ci sono tutte le condizioni affinché tra cinque anni l’area iblea possa diventare il biglietto da visita del turismo eno-gastronomico dell’intera Sicilia. E’ la prospettiva destinata a concretizzarsi sulla scorta delle valutazioni emerse ieri pomeriggio, nel salone del consiglio camerale della Camcom di Ragusa, durante il confronto tra i partecipanti all’ultima tappa del progetto “Le strade dei sapori iblei”. Finanziato dal Fondo sociale europeo, dal ministero del Lavoro e dalla Regione siciliana, proposto in associazione temporanea di scopo da Promozione e Sviluppo, Confcommercio provinciale di Ragusa, Comune di Modica, Ada Comunicazione e Cosmopolis, il progetto ha visto tenersi un seminario su un tema di grande suggestione: “Un ulteriore percorso di crescita per una ristorazione già sotto i riflettori”. “La food valley iblea – ha detto Nino Aiello, coordinatore siciliano delle guide “Ristoranti d’Italia” pubblicate da “L’Espresso” – ha ulteriori margini di miglioramento, soprattutto se il contesto continua a rimanere quello attuale, fondando la propria promozione sulle materie prime di qualità oltre che su insostituibili elementi paesaggistici e architettonici. Il ristoratore ibleo, che in questi ultimi anni ha visto piovere ben quattro stelle Michelin sul proprio territorio, deve continuare a calarsi in questo tipo di progetto, stando sempre attento alle evoluzioni del mercato. Il progetto “Le strade dei sapori iblei” ha proprio avuto il merito di mettere a confronto i ristoratori di una stessa area, evidenziarne le criticità, affinché le stesse possano essere superate. Solo con la cooperazione, e non con la competizione, si può crescere, si può andare avanti”. Il presidente provinciale del sindacato ristoratori aderente a Confcommercio, Giuseppe Barone, ha invece puntato il dito sulla necessità di una impostazione il più possibile aziendale per le imprese del settore presenti nell’area iblea “che – ha chiarito – nella maggior parte dei casi sono espressione di una ristorazione molto artigianale. E’ indispensabile promuovere una adeguata cultura d’impresa”. Una valutazione che ha trovato l’assenso dei ristoratori partecipanti al seminario. Giancarlo Lo Sicco, coordinatore assieme ad Aiello delle “Guide d’Italia”, ha puntualizzato l’opportunità per il ristoratore di questa zona di trovare punti di equilibrio economici che tengano in considerazione le esigenze di una clientela molto esigente rispetto agli anni scorsi. “Da curare con attenzione – ha aggiunto – anche l’aspetto dell’accoglienza, seguendo gli esempi di altre realtà al top come Lombardia e Veneto”. A chiusura del seminario, il presidente provinciale di Confcommercio, Angelo Chessari, ha tracciato un bilancio dei 18 mesi di attività del progetto, in cui molto spazio è stato dedicato all’attività di formazione e informazione. “Per i ristoratori – ha detto Chessari – un’occasione unica per crescere ed apprendere che puntando sulla qualità c’è solo da guadagnare in immagine e professionalità”.
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