Tragica morte di quattro giovanissimi ragazzi di Giarratana. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.

Sgomenti ed increduli giarratanesi e monterossani alla notizia della tragica morte di quattro giovanissimi ragazzi di Giarratana lungo la disgraziata 194, che collega Ragusa a Catania, nel tratto Vizzini – Francofonte soprannominata ormai da tutti la "strada della morte". Nel pieno della loro gioventù, la somma dell’età dei quattro ragazzi non supera gli 80 anni, hanno trovato la tragica morte lungo una arteria stradale, dove negli ultimi anni, proprio in quel tratto, hanno trovato la morte decine e decine di persone. Non serve segnalare un limite di velocità a 70, o mettere di tanto in tanto degli autovelox; i provvedimenti debbono essere ben altri. Ma ecco in dettaglia le figure delle quattro vittime: Gabriele Corallo un giovane ventunenne che ha sempre sognato di diventare un grande giocatore di calcio e lo stava per diventare in quanto ne aveva i presupposti. Per due anni ha giocato nella squadra dell’US Monterosso come mezza punta e proprio quest’anno era stato datto in prestito all’Orsa. Ma era nelle sue intenzioni, come aveva detto alla dirigenza, già da gennaio 2009 ritornare con i suoi compagni monterossani per dare man forte alla squadra che ne ha tanto di bisogno. Nella giornata di sabato (20.12) aveva disputato tranquillamente a Marina di Ragusa la sua solita partita, ma questa volta ultima partita, con l’Orsa contro la Netina, terminata per la cronaca 1 a 0. La famiglia Corallo in questi ultimi mesi è stata colpita purtroppo da altri gravi eventi: prima lo zio Roberto Corallo, camionista, che nel settembre del 2007 è morto tragicamente sul traghetto nello stretto di Messina e poi quest’anno il nonno in altro tragico incidente a Ragusa schiacciato da una ruspa in un cantiere. Di Gaetano, figlio del geometra comunale di Giarratana, un otttimo enologo che si è sacrificato negli studi per diventare un esperto in materia anche frequentanto vari stages al Nord Italia ed oggi, dopo tanti sacrifici, lavorava nel campo vinicolo presso una struttura a Catania. Leonardo Renna, 21 anni, un altro bravo ragazzo, figlio di un artigiano fabbro, il quale lavorava come operaio presso l’azienda di costruzione mobili ed arredi dello zio sempre a Giarratana. Fabio Di Pietro, 19 anni, che con molti sacrifi assieme al fratello maggiore, aveva avviato una attività di supermercato alimentari che gestivano sempre a Giarratana. "Erano dei bravi ragazzi, onesti lavoratori, gentili e bravi con tutti". E’ questa l’opinione unanime di tutti coloro i quali li conoscevano e li frequentavano . Per i familiari ma anche per gli amici e tutti i conoscenti oggi rimane un vuoto incolmabile.

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