L’Oipa Provinciale interviene sui Botti di Capodanno.

Capodanno è alle porte e come ogni anno anche per festeggiare l’arrivo del 2009 verranno fatti scoppiare tantissimi botti e petardi. Sono numerose le vittime di questa tradizione che si è andata consolidando e che fa registrare ogni anno tanti feriti. Il fenomeno ‘botti di Capodanno’ produce un altro effetto deleterio spesso poco considerato: il rumore, lontano o vicino che sia, ‘ferisce’ con i suoi decibel eccessivi il delicatissimo udito di cani e gatti, che hanno un apparato uditivo di gran lunga più sensibile di quello dell’uomo. Ogni proprietario di cani e/o gatti conosce il terrore che producono le esplosioni di Capodanno nei suoi amici a quattro zampe. E così, sistematicamente ogni anno, tocca fare i conti con cani e gatti dispersi, fuggiti per paura, correndo atterriti e smarriti col rischio di essere falciati dalle auto o di procurare incidenti, e con la conseguente disperazione dei loro amici umani che non riescono a ritrovare i propri compagni fedeli. L’Oipa, pertanto, vuole dare qualche consiglio ai proprietari di animali, per attutire gli effetti deleteri dei botti: se possibile non lasciare i propri amici pelosi da soli, se l’amico a quattro zampe vive in casa alzare il volume della tv o della radio per attenuare il rumore degli scoppi, se invece sta fuori bisogna sincerarsi che non possa scappare dal recinto in cui si trova né che possa strozzarsi con la catena o il guinzaglio che lo tiene legato; si può cercare di attutire il rumore con dell’ovatta nelle orecchie, stando attenti poi a rimuoverla completamente. Ricordiamo, inoltre, come suggerisce anche Sergio Bramante, educatore cinofilo, che per tranquillizzare il nostro amico a quattro zampe terrorizzato dal frastuono dei botti non bisogna andargli incontro abbracciandolo e consolandolo facendosi vedere apprensivi e preoccupati, perché il nostro amico percepirebbe la nostra preoccupazione e si rinforzerebbe in lui la paura; bisogna, invece, rivolgersi a lui in maniera ‘normale’, continuando cioè a svolgere l’attività che si stava effettuando, senza coccolarlo, ma mantenendo una tonalità di voce serena che possa trasmettergli il messaggio che non sta accadendo nulla di grave. Ricordarsi di accarezzarlo solo se è lui ad avvicinasi. L’appello dell’Oipa, infine, è agli ‘improvvisati artificieri’, perché prestino attenzione a che non ci siano animali nelle vicinanze quando vogliono fare scoppiare i petardi. Purtroppo anche fra i randagi, infatti, vi sono delle vittime, per non parlare del terrore che provano dal momento che ad attenuare in loro la paura non c’è nessun amico umano. Maggiore attenzione, dunque, anche per chi guida, in quanto i cani spaventati si trovano spaesati a girovagare in strada.
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa