““Il settore dell’abbigliamento si sta risvegliando notevolmente grazie ai saldi. I commercianti iscritti alla Confesercenti ci danno conferma di un interesse forte da parte dei consumatori che in questi primi giorni di sconti stanno acquistando consapevolmente e scegliendo al meglio”. Così Massimo Giudice, coordinatore provinciale di Confesercenti che interviene sui saldi dopo le feste natalizie. Saldi molto attesi che si rivelano essere decisamente importanti per gli esercenti. “Si riparte proprio dai saldi per cercare di superare una crisi che c’è e che è difficile – spiega Giudice – ma che richiede l’impegno di tutti per una vera e propria tenuta del Paese e per rinsaldare il rapporto di fiducia commercianti-clienti. Vanno invece bandite le stime allarmistiche e campate in aria che parlano di cali anche fino ad un 30% negli acquisti. Il buon senso dei consumatori e la serietà degli esercenti stanno dimostrando che non è così e che i consumi stanno ripartendo. Certamente gli sconti non sono ancora la panacea dei mali, ma certamente rappresentano una nuova fase da seguire con attenzione”. Del resto dopo un autunno caldo, con conseguente ritardo dell’avvio delle vendite di capi per l’autunno-inverno, e di fronte ad un clima finanziario nazionale ed internazionale tutt’altro che tranquillizzante, in molti hanno riversato le proprie attese proprio sui saldi anti-crisi, “ultima spiaggia per tentare di contenere le perdite e per i consumatori un’occasione per acquistare a prezzi accessibili”. D’altra parte, in questo contesto dominato dall’incertezza, l’atteggiamento dei consumatori è improntato ad estrema cautela nelle spese, a cominciare da quelle per consumi e quello delle vendite di fine stagione è sempre un momento favorevole per le famiglie alle prese con la difficoltà di quadrare il reddito, quando c’è. Per i commercianti, invece, è l’occasione per alleggerire i magazzini e tentare la chiusura dei conti della stagione, sempre più scoraggianti per l’aumentare dei costi fissi (a cominciare dagli affitti), l’insostenibile pressione fiscale ed il calo di fatturato dovuto alla contrazione dei consumi. “Il commercio tradizionale – aggiunge ancora Giudice – sta vivendo momenti difficilissimi, stretto tra grande distribuzione esistente e programmata, abusivismo, pressione fiscale e disponibilità di reddito della clientela in costante calo negli ultimi anni. I saldi, volendo fare l’interesse dei consumatori e della piccole e medie imprese, andrebbero regolati diversamente per essere ancora più accattivanti”. E anche la Confesercenti Ragusa ha suggerito ai propri iscritti di riferirsi all’iniziativa lanciata su base nazionale dalla Fismo-Confersercenti che, come ogni anno, predispone un decalogo da rispettare per l’operazione “Saldo Amico”. Un vero e proprio codice di comportamento con precisi principi come quelli di indicare in modo chiaro e ben leggibile la composizione del prezzo di vendita al pubblico, accettare pagamento con assegni, carta di credito e bancomat secondo i termini delle relative convenzioni. E poi, in caso di vizi o mancata conformità rispetto alle caratteristiche descritte del bene venduto in occasione dei saldi il commerciante è soggetto alle ordinarie norme in materia di garanzia. Tra le indicazioni da rispettare anche quella di rendere visibile l’interno del negozio, di evidenziare le taglie eventualmente disponibili e di usare la massima cortesia.
SALDI: PER LA CONFESERCENTI DI RAGUSA I CONSUMI SONO IN RIALZO GRAZIE AGLI SCONTI DOPO LE FESTE. MIGLIORA IL SETTORE DELL’ABBIGLIAMENTO CHE AVEVA REGISTRATO UN SOSTANZIALE STOP.
- Gennaio 5, 2009
- 4:22 pm
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