La Cisl Ragusana, in tutte le sue articolazioni, come più volte ribadito ha condiviso nei suoi principi generali il Piano di Rientro sulla Sanità Siciliana, tendente tra l’altro ad evitare il commissariamento, che per i cittadini siciliani sarebbe stato oltre che un danno, in termini di servizi, una beffa da un punto di vista dei tributi, e in particolar modo, ha condiviso l’importanza attribuita alla Medicina Territoriale, in quanto sono le strutture più capillarmente insediate nel territorio a dover dare le risposte al cittadino. Inoltre, l’assenza di una reale ed efficiente Rete assistenziale sul territorio, rende inefficace la rimodulazione della Rete Ospedaliera, in quanto l’Ospedale rimane l’unico soggetto in grado di dare risposte concrete alla richiesta del cittadino di servizi sanitari. Tuttavia, dalla lettura dei dati relativi alla rimodulazione dei posti letto ordinari e di Day Hospital, non possiamo fare a meno di evidenziare criticamente una contraddizione tra quanto enunciato dal piano stesso, che stabilisce in 3,5 posti letto per mille abitanti, il parametro per l’individuazione dei posti letto in ogni AUSL, con quelli che sono i tagli previsti in Provincia di Ragusa, che di fatto fissano in 2,5 posti letto per mille abitanti tale parametro. Pertanto, la CISL di Ragusa, tenendo conto che la Provincia può essere suddivisa in tre distretti, ed esattamente il Distretto di Ragusa, circa 90.000 utenti; il distretto di Modica, circa 110.000 utenti; il distretto di Vittoria, circa 90.000 utenti, e che in essi insistono tre poli ospedalieri (Polo Ragusa OMPA-Civico, Polo Modica-Scicli e Polo Comiso-Vittoria), ritiene indispensabile garantire una distribuzione omogenea su tutti e tre i distretti di tutte le attività specialistiche ospedaliere, in grado di garantire i livelli minimi di assistenza e le emergenze/urgenze. Per il raggiungimento di tale obiettivo è necessario un riequilibrio delle dotazioni organiche nei tre poli, tenendo conto delle dotazioni minime di personale previsti dalla normativa nazionale; il riequilibrio dei posti letto sul territorio assegnandoli per specialità e la presenza, in ciascuno dei tre poli delle seguenti UU.OO.: Direzione Sanitaria, Pronto Soccorso, Medicina, Chirurgia generale, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Neonatologia, Cardiologia con UTIC, Rianimazione ed Anestesia, Patologia Clinica, Diagnostica per immagini, Medicina Trasfusionale, Farmacia, Neurologia ed inoltre Otorino ed Oculistica operanti in regime di Day-Hospital ed in un polo in regime di ricovero ordinario, mentre alcune specialità, come Chirurgia Vascolare, Chirurgia oncologica, ecc. potrebbero avere valenza provinciale, ubicandole o nei poli dove già sono presenti o, se non istituite, distribuendole in uno dei tre poli. Conseguentemente, il taglio “eccessivo” dei posti letto previsti dal piano di rientro, dovrebbe essere rimodulato intervenendo meno nell’ambito della AUSL 7 che insiste sui due distretti di Modica e Vittoria. Ma, una rete ospedaliera efficiente necessita anche di una rete sanitaria territoriale capace di rispondere tempestivamente alle richieste dell’utenza, risultato questo ottenibile attraverso la riorganizzazione del SUES 118, le guardie mediche ed i PTE facendoli rientrare tutti dentro l’area dell’emergenza; il potenziamento degli ambulatori specialistici territoriali, in modo da alleggerire le strutture ospedaliere; il potenziamento dei consultori; l’istituzione di una figura professionale che sia in grado di dare collegamento e continuità per il paziente che uscendo dalla struttura ospedaliera abbia la necessità di servizi sanitari; la creazione di un servizio domiciliare per le cure palliative e di unità dedite alla ricezione ed all’accoglienza di soggetti che vivono in uno stato vegetativo. L’integrazione di questi servizi sul territorio, attraverso un più efficace utilizzo del personale medico e sanitario, molto spesso utilizzato impropriamente in attività non prettamente sanitarie, sarebbe di ausilio alla rete ospedaliera, evitando ricoveri impropri, ottimizzando l’utilizzo di risorse economiche, ma anche professionali, fornendo inoltre un servizio più qualificato e più rispondente alle necessità dell’utenza. Valutiamo positivamente il nuovo ruolo a cui il medico di base viene chiamato, anche se riteniamo che per meglio espletare la sua Mission sia utile, da una parte ridurre l’attuale base di assistiti cui dedicarsi e di conseguenza aumentare il numero di medici adibiti alla medicina di base, e dall’altra acquisire, da parte dei medici di base, una forma mentis orientata all’economia delle prestazioni farmaceutiche. Riteniamo che il medico di base debba assicurare la propria prestazione per almeno 12 ore al giorno, utilizzando anche quelle forme associative che la normativa vigente consente, così da evitare tutte quelle prestazioni ospedaliere del Pronto Soccorso, che spesso finiscono col ricovero del paziente. Così come l’efficienza della rete ospedaliera non può non tenere conto della rivisitazione della rete territoriale dei servizi sanitari, la riorganizzazione della rete territoriale non può prescindere da un’attenta analisi delle fragilità sociali, rappresentate dai bisogni degli anziani, dei disabili e tutte le altre fasce deboli della popolazione locale, e quindi riteniamo utile una maggiore integrazione tra strutture sanitarie ed Enti Locali attraverso anche l’utilizzo di quelle figure di raccordo di cui accennavamo in precedenza, al fine di dare continuità all’assistenza nei confronti degli utenti, una volta dimessi dalle strutture sanitarie, in cui i costituendi PTA devono costituire delle vere e proprie cabine di regia utili al soddisfo delle peculiari esigenze del singolo utente. Queste proposte per la Cisl Ragusana sono le linee guida e le priorità su cui riteniamo debba indirizzarsi il nuovo modello di “Sanità a portata di cittadino-utente-lavotarore” nella Provincia Iblea. Facciamo appello quindi ad una forte capacità di concertare sul territorio la riorganizzazione del sistema, che elimini le criticità attuali e che escluda gli elementi “politici ed economici” quale priorità nel determinare le scelte, privilegiando invece i veri bisogni, attuali e crescenti, del sociale. Su questo attendiamo risposte chiare ed immediate da parte dell’Assessorato alla Sanità tramite l’istituzionalizzazione e l’avvio di tavoli di confronto nel territorio tra tutti i soggetti, in mancanza dei quali siamo pronti alla mobilitazione di operatori sanitari, lavoratori-utenti, anziani e cittadini.
nella foto Giovanni Avola
CISL RAGUSA. UN “PACCHETTO” DI PROPOSTE PER RUSSO
- Gennaio 10, 2009
- 3:25 pm
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