I cassonetti sono il diversivo, ma l’obiettivo erano due fratelli sciclitani, di 57 e 60 anni. Notte di fuoco a Scicli, tra via San Bartolomeo e la vicina contrada Torre Palombo. Ignoti hanno prima dato alle fiamme un cassonetto in fondo alla via San Bartolomeo, nell’intersezione con via Guadagna, poi hanno incendiato la motoape di un sessantenne, bracciante agricolo di Scicli. Hanno proseguito il loro raid punitivo incendiato un deposito alimentare, una sorta di garage, di proprietà del fratello cinquantasettenne, operatore sanitario. Infine, per concludere, i piromani attentatori hanno incendiato un altro cassonetto, all’intersezione tra la fine di via Guadagna e la strada che porta al serbatoio comunale di San Matteo. Sul posto, a più riprese, i vigili del fuoco del distaccamento di Modica, chiamati a spegnare i cassonetti, mentre i malviventi portavano a segno i colpi all’indirizzo dell’Ape Piaggio (danno stimato di duemila euro) e al garage usato come deposito alimentare (danni in corso di quantificazione). Le due vittime degli attentati incendiari sono state interrogate dai carabinieri, che cercano di capire l’ambiente e il contesto sociale in cui sono maturati i quattro episodi, tutti a breve distanza di tempo l’uno dall’altro. Risale al 16 ottobre scorso l’incendio di un deposito di fieno nella stessa contrada. Anche allora l’incendio fu di chiara matrice dolosa. Che il clima in quella contrada non sia sereno non è un fatto nuovo. In quella occasione il fuoco fu appiccato in tre siti diversi. L’attentato venne inquadrato in un contesto di dissapori, ripicche e vendette personali. Purtroppo, ancora una volta resta confermato il codice degli incendi come canale attraverso cui mandare messaggi, un modo di comunicare che a Scicli si è affermato da parecchi anni a questa parte. All’inizio degli anni novanta furono incendiate le case di due sindaci, poi, nel biennio 95-96, iniziarono gli incendi a cassonetti e automobili. Da allora la scia di fuoco ha continuato a mietere vittime, anche in ragione del fatto che è più facile colpire e restare nell’ombra quando tutti incendiano. E dire che proprio in questi giorni si parla dell’installazione della videosorveglianza, per disincentivare questi episodi.
SCICLI. NOTTE DI FUOCO, IN FIAMME CASSONETTI ED UNA MOTO APE.INDAGANO I CARABINIERI
- Gennaio 10, 2009
- 4:53 pm
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