Per il giorno di Sant’Antonio Abate a Monterosso si rinnovano antiche tradizioni.

Domani alle 10 che alle 18,15, presso il Santuario, nel vecchio quartiere Matrice, da parte dell’arciprete don Marco Diara, verranno celebrate due solenni messe in onore di Sant’Antonio Abate. Il culto del Santo eremita, protettore del fuoco e degli animali domestici, fondatore del monachesimo è particolamente sentito tra tutti i fedeli monterossani. Fino a qualche tempo fa era in uso chiedere la questua di olio e di legna fatta dai " nzunzieddi". Degli uomini coperti con pelli di pecora , con campanacci e grosse catene al collo e con il viso unto di nero, giravano per l’intero paese seguiti da un cospicuo numero di ragazzi . Quest’ultimi portavano in spalla fasci di "liana" che assieme alle fascine di legna venivano accatastate in piazza per formare dei giganteschi falò in onore del Santo. La presenza dei "nzunzieddi" è ormai scomparsa. Oggi comunque è rimasta ancora la tradizione di accendere, al termine della messa serale, al centro di piazza Sant’Antonio, un gigantesco falò, composto da decine di fascine di legna accatastata.
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