La Giunta Nicosia è in grado di governare la città? Se lo chiede “Progetto Vittoria”

La Città di Vittoria ha urgente bisogno di risposte. I cittadini hanno il diritto di capire se questa giunta capeggiata dal Sindaco Nicosia abbia le credenziali per governare questa città. Queste sono le domande che i lavoratori, la società civile Vittoriese di qualunque estrazione sociale ci pone. I partiti coalizzati con l’attuale sindaco avevano sottoscritto un patto importante per la città: governare nell’interesse dei cittadini. Molti sono stati i progetti avviati da questa giunta e non ancora portati a termine a causa soprattutto della litigiosità dei partiti. “In primis” l’MPA che doveva essere la vera forza motrice per far girare un volano arrugginito, ma che si è rivelato il maggior fallimento politico di questa città. Ma non meno responsabili sono i partiti che, stizziti, torcevano il naso per la presenza del movimento autonomista. Erano stizziti dalla mancata condivisione politica o gelosi del fatto che altri occupassero poltrone da loro ambite? Oggi ci si rende conto che dare risposte è facile, specialmente se condite da demagogia, ma le domande …. quelle si che sono difficili da porsi! Noi di Progetto Vittoria ed alleati con l’attuale forza di maggioranza, chiediamo a tutte le forze politiche che hanno assunto un impegno con i cittadini, che hanno dato loro il consenso nelle ultime amministrative, di essere seri e leali e di rispettare quanto i cittadini hanno deciso con il loro voto, riconfermando, tramite un documento politico, la fiducia all’attuale Sindaco e non perché è ”bello e abbronzato”, volendo citare una frase infelice di Berlusconi. Ma perché anche lui ha il dovere e il diritto di completare l’iter del suo mandato e solo allora tornerà ad essere giudicato dai cittadini, attraverso le urne, e non dalla sfiducia di gente che occupa un posto in consiglio comunale e si tira fuori solo perché i propri interessi non vengono soddisfatti. Diamo valore al dialogo spontaneo, mettiamoci insieme per scrivere il futuro di un’economia basata soprattutto sull’agricoltura e che poteva essere meglio indirizzata e guidata in passato. Al consigliere Aiello, non ne abbia a male, suggeriamo di smetterla di gridare “al lupo al lupo”: l’agnellino non si era accorto che il vero lupo era lui.
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