68 anni di carcere complessivi sono stati inflitti stasera dal Gup del Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, a coloro che, a questo punto, sono ritenuti gli autori dell’omicidio dello sciclitano Giuseppe Drago, 32 anni,(in basso a dx) pregiudicato, avvenuto il 28 ottobre 2007 in Via Sette Fratelli Cervi, al Villaggio Jungi. Venti anni di reclusione ciascuno sono stati comminati a Antonino "Tony" Ferrante(in basso a sx), 37 anni, e alla sorella Elena, 34 anni(a centro), 16 anni alla terza sorella, Maria Ferrante, 41 anni( a dx), mentre 12 anni sono stati inflitti al pastore Giovanni Pacetto)il primo a dx), incensurati, tutti detenuti. Il pubblico ministero, Domenico Platania aveva invocato l’ergastolo per tutti nonostante il giudizio abbreviato. I loro difensori, gli avvocati Pino Pitrolo, Rinaldo Occhipinti e Maurizio Catalano, nella precedente udienza, avevano chiesto al Gup l’inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche acquisite su disposizione della Procura Distrettuale di Catania delle quali si presumeva la Procura della Repubblica di Modica fosse a conoscenza perciò aveva chiesto ed ottenuto l’utilizzo e le aveva acquisito a fascicolo. In buona sostanza, qualche giorno prima dell’omicidio, la magistratura inquirente etnea aveva avuto sentore su un possibile traffico di droga a Scicli ed aveva messo sotto controllo il telefono di una delle sorelle Ferrante. Il magistrato giudicante aveva rigettato tale richiesta. Parte civile erano la moglie, la figlia, i genitori ed i fratelli di Drago, patrocinati dall’avvocato Raffaele Rossino. I fratelli Ferrante e Pacetto sono ritenuti componenti il commando che uccise a colpi di fucile a canne mozze e una pistola calibro 7,65 "Peppi u tedescu", così conosciuto per avere trascorso alcuni anni in Germania. L’accusa era di omicidio aggravato in concorso e detenzione illegale di arma da fuoco in favoreggiamento. Pacetto ha sempre sostenuto non avere assolutamente fornito le armi ai tre fratelli Ferrante ma di essere stato chiamato da Tony dopo l’omicidio per nascondere in un posto sicuro fucile e pistola. Tony Ferrante avrebbe agito per i ripetuti soprusi subiti da Drago, per ottenere del metadone. All’ennesimo rifiuto da parte di una delle due sorelle, la vittima se la sarebbe presa con la madre dei 3 germani, Rita Cangialossi, minacciandola e ferendola con le schegge del vetro di una finestra della casa contro la quale aveva lanciato un grosso masso. Aveva tentato di appiccare il fuoco anche alla bancarella per la vendita di frutta e verdura gestita dal Ferrante.
OMICIDIO DRAGO. SCICLI, CONDANNATI I FRATELLI FERRANTE ED IL PASTORE PACETTO. PENE COMPLESSIVE PER 68 ANNI. L’ACCUSA AVEVA CHIESTO L’ERGASTOLO PER TUTTI
- Gennaio 23, 2009
- 10:31 pm
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