POZZALLO. RESTANO IN CARCERE I CINQUE SCAFISTI DELLO SBARCO DI LUNEDI SCORSO

Niente libertà per i presunti scafisti dello sbarco di lunedì scorso a Pozzallo. Il Gip del Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, ha convalidato gli arresti ed ha deciso di lasciare i cinque nel carcere di Modica Alta, rigettando, di fatto, la richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore, l’avvocato Tommaso Lauretta. Hessen Zogha, 54 anni, il presunto comandante, Alì Mohamed, 19 anni, il vice, entrambi sedicenti tunisini, Mustafà Oualid Said, 23 anni, sedicente iracheno, Farid Mohamed, 22 anni, sedicente egiziano, Husein Alì Nouri Mohammed, 26 anni, sedicente libico, dovranno seguire altre strade per cercare di riottenere la libertà. Erano stati arrestati dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza dopo lo sbarco di 228 clandestini, tra essi il neonato di 8 mesi che, pare, Zogha avesse minacciato di gettare in mare. L’accusa nei loro confronti è di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonché per aver messo in pericolo la sicurezza della navigazione, commettendo atti di violenza contro i clandestini imbarcati. Loro, durante l’ interrogatorio di garanzia, hanno negato ogni addebito ed anzi hanno sostenuto di fare parte del carico umano approdato sulla costa iblea. Zogha era stato trovato in possesso di circa tremila euro e numerose monete egiziane, accuratamente cuciti dentro gli slip. Intanto è salito a circa 170 il numero degli immigrati che hanno chiesto asilo politico.

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