RAGUSA. PECULATO ALLA PROVINCIA: NIENTE CARCERE PER LA CENTRALINISTA. Si è concluso oggi pomeriggio il processo contro Maria Rizza.

Maria Rizza, la centralinista della Provincia Regionale di Ragusa che abusava delle linee telefoniche dell’ente di Viale del Fante per ottenere ricariche gratuite delle schede sim delle sue utenze cellulari, non andrà in carcere. La richiesta di patteggiamento avanzata dal suo avvocato Carmelo Cataudella, che l’ ha difesa in processo insieme a Vittorio Melfi con la collaborazione di Maria Carmela Manenti, è stata infatti accettata dal Tribunale di Ragusa in composizione collegiale. La centralinista, così, ha ricevuto una pena di soli due anni e mezzo di carcere, peraltro indultata poiché il reato commesso è anteriore a 2006. Rizza, indagata insieme ai colleghi Coriolano e Ragusa, era stata scoperta e denunciata nel 2006 dagli uomini della Polizia di Stato che, grazie alle intercettazioni telefoniche, avevano scoperto che gli imputati chiamavano dai numeri della Provincia i loro cellulari per "autoricaricarsi". L’accusa nei confronti dei tre era quella, pesante, di peculato. Ad aggravare la situazione processuale della Rizza, stralciata nel 2008, vi era anche l’accusa di interruzione di pubblico servizio. Se fosse andata a processo, e ritenuta colpevole, l’imputata avrebbe rischiato da tre a dieci anni per l’accusa di peculato, incrementata di un terzo per l’aggravante dell’interruzione di pubblico servizio. Grazie al patteggiamento, previsto anche per il reato di peculato dal recente "pacchetto sicurezza" emanato dal Governo Berlusconi e consigliato all’imputata dai suoi difensori, Maria Rizza non farà neanche un giorno di galera.
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