Il buon senso del giudice confortato dalla perizia psichiatrica ha consentito la chiusura del processo positivamente per l’imputato, Calogero D’Amico, 41 anni, originario di Catania ma residente a Noto, che era stato arrestato nei primi giorni dello scorso mese di dicembre dopo avere espletato i propri bisogni fisiologici nell’atrio di un bed&breakfast di Corso Garibaldi. L’uomo, in stato di detenzione, è stato processato stamattina dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, che ha deciso per “non doversi procedere, trattandosi di persona non imputabile per vizio totale di mente”. In buona sostanza l’imputato non è in grado di intendere e di volere. Il magistrato ha, comunque, disposto il ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario per due anni. D’Amico si era introdotto all’interno di un bed&breakfast, L’ultimo atto gli era stato fatale perché durante il tempo necessario era sopraggiunto il proprietario che aveva chiamato i carabinieri. Aveva preso di mira la casa-albergo Portile Pirrera. Attraverso l’effrazione della porta principale era riuscito ad introdursi all’interno. A questo punto aveva cominciato il giro dei locali, impossessandosi di alcuni oggetti prima di essere, probabilmente, assalito dall’ira. Visto, infatti, che aveva potuto racimolare poca roba, forse per rabbia, aveva spaccato un lume. Non ancora pago, aveva orinato sopra un materasso di una camera. Tutto questo non lo aveva ancora appagato perché probabilmente aveva programmato di ottenere dalla sua malefatta una discreta refurtiva dalla quale potere guadagnare una buona somma in denaro attraverso la ricettazione degli oggetti presi. Prima di andare via, infatti, il D’Amico aveva "osato" di più. Si era portato nel salotto della casa albergo, si era abbassato i pantaloni ed aveva preso a defecare, sporcando i locali. Nel frattempo i rumori provenienti dall’interno, soprattutto quando l’uomo aveva infranto il lume, avevano attirato l’attenzione del proprietario dell’immobile(affidato, comunque, in gestione a terza persona), il quale aveva deciso di andare a controllare e, allarmato, di avvertire, contemporaneamente, la Compagnia dei Carabinieri. D’Amico era’ accusato di violazione di domicilio, danneggiamento e furto aggravato.
AVEVA RUBATO, DANNEGGIATO E DEFECATO IN UN B&B. MODICA, ASSOLTO PERCHE’ NON IN GRADO DI INTENDERE E DI VOLERE MA VA RICOVERATO IN UN OSPEDALE PSICHIATRICO
- Gennaio 30, 2009
- 10:39 pm
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