Il presidente dell’Ascom di Modica attacca Iabichella e Mac. Azzarelli: “Dove sta la coerenza? Inutile sollevare polveroni”. La replica di Iabichella

Il presidente della sezione Ascom di Modica, Bruno Azzarelli, interviene per sottolineare come, a proposito del cambiamento di rotta effettuato dal rappresentante dell’Ugl, Giorgio Iabichella, ci sia da chiedersi “dove è andata a finire la coerenza. Infatti, in queste ultime ore, Iabichella – continua Azzarelli – propone una liberalizzazione selvaggia e senza regole delle aperture per le attività commerciali che, di certo, andrebbe a nuocere alle imprese così come ai lavoratori. Ma la circostanza più singolare è che si tratta dello stesso Iabichella che, fino a qualche tempo fa, a nome del “comitato dei dipendenti” dallo stesso fondato, aveva condotto lotte serrate, diffondendo ogni giorno delle comunicazioni alla stampa, per chiedere la riduzione delle giornate di deroga alle chiusure festive. Mi pare che la questione, che pure dalla nostra associazione viene presa in seria considerazione, meriti l’assoluto rispetto del caso e che non possa essere rivoluzionata, come, a quanto pare, ha deciso di fare qualcuno, secondo le convenienze del momento”. Azzarelli, inoltre, è molto duro anche sull’intervento firmato dal Mac che ha creato tutta una serie di allarmismi a proposito delle innumerevoli richieste di sfratto per i locali del centro storico. “Si tratta di allarmismi – afferma il presidente dell’Ascom di Modica – inutili e deleteri che questa fantomatica organizzazione, il Mac, ha voluto lanciare per raggiungere chissà quali obiettivi. Se di crisi dobbiamo parlare, è evidente che quest’ultima coinvolge, eventualmente, l’intero comparto. E comunque, ammesso e non concesso che fosse vera, la circostanza denunciata servirebbe a creare più danni che altro. Una organizzazione di categoria è credibile non solo se sai chi ci sta dietro, con nome e cognome (altrimenti è possibile presumere che sia utilizzata come uno strumento utilizzato da qualcuno per nuocere a qualcun altro), ma anche e soprattutto se è in grado, oltre a criticare, di proporre soluzioni serie e percorribili. Non serve ad alcunchè suggerire interventi non praticabili che servono solo a sollevare polveroni”.

Giorgio Iabichella è immediato nella sua replica ad Azzarelli. “Per noi del Comitato, ora UGL, – dice – cosi’ come ho sempre affermato sin dal 7 maggio del 2007(data di nascita del Comitato) possono stare aperti 365 giorni l’anno e 24 ore su 24, a condizione che rispettino i contratti e le turnazioni, cosi’ come fanno tutte le altre categorie di lavoratori. Non abbiamo mai detto che siamo contrari alle aperture domenicali, ma allo sfruttamento dei dipendenti anche nei giorni di festa, privandoli della loro dignita’ di lavoratori e di persone. Riguardo alla mia proposta “provocatoria”, per alcuni forse oscena, di consentire l’apertura “controllata” (non selvaggia) dei soli negozi dei centri storici, esprimo la mia piena soddisfazione per il risultato ottenuto, visto che sono riuscito a scuotere la coscienza di alcuni, facendo sorgere l’esigenza di trovare delle soluzioni a questa situazione di stasi che si e’ venuta a creare a Modica, da me(e da “altri”) definita crisi, che l’Ascom voglia accettarlo o meno”.

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