“L’animatore: ruoli e prospettive per nuovi percorsi di riabilitazione socio-educativa” è stato il tema del convegno promosso dall’assessorato provinciale alle Politiche Sociali e dall’Ausl 7 di Ragusa, rivolto a tutti gli operatori sanitari e sociali impegnati nel campo della riabilitazione socio-sanitaria, che si è svolto stamani presso la sala Avis di Ragusa. In apertura i saluti del presidente della Provincia di Ragusa, Franco Antoci, e del direttore generale dell’Ausl 7 di Ragusa, Fulvio Manno, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, rilevando una mancata valorizzazione della figura dell’animatore in Sicilia, ma ritenendo l’Ausl 7 di Ragusa una struttura all’avanguardia con ben 12 animatori che operano nei i diversio servizi del dipartimento salute mentale e presso due reparti del dipartimento di integrazione socio-sanitaria. I lavori del convegno sono stati introdotti dall’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Raffaele Monte, che ha posto l’accento su come per la prima volta sia stato messo al centro dell’attenzione il ruolo dell’animatore. “Il convegno vuole essere un momento di dibattito e di confronto – ha detto l’assessore Raffaele Monte – per far conoscere e riconoscere la professione dell’animatore, non più intesa come semplice intrattenimento, ma come un vero e proprio intervento socio-educativo”. “La figura dell’animatore – ha continuato Monte – non è secondaria, ma si inserisce in un nuovo percorso formativo e in un contesto dove i ruoli istituzionale, sanitario e sociale danno nuovo impulso all’impegno per la riabilitazione sociale”. L’assessore Raffaele Monte ha inoltre annunciato l’impegno per un progetto di gemellaggio sociale tra Ragusa e Treviso, al fine di mettere in comune e confrontare le esperienze delle due diverse realtà sociali per una crescita culturale e professionale. A porre l’attenzione sulla funzione dell’animatore, diversificata da quella del terapista e dell’educatore, è stato il direttore del DSM di Ragusa, Francesco Sanfilippo: “ L’animatore è il tecnico dell’anima, ha una funzione maieutica ossia la capacità di far venire fuori le residue capacità dei pazienti”. La parola è poi passata ad Antonella Garofalo, educatrice professionale e coordinatrice dell’equipe animatori del DSM dell’Ausl 7 di Ragusa, che ha illustrato come è nata la disciplina dell’animazione, come opera l’animatore e la polivalenza di questa figura professionale. “Questo convegno dimostra – ha affermato Antonella Garofalo – quanto è vasto il campo d’azione dell’animatore, una figura professionale polivalente perché inserita in contesti differenziati da un punto di vista strutturale e socio-demografico”. A seguire le testimonianze di animatrici dei centri diurni di Ragusa, Vittoria e Modica, e della Neuropsichiatria infantile di Modica, che hanno mostrato con dei video le attività di riabilitazione socio-educativa svolte dai loro utenti, e l’esperienza di Giulia Speranza, responsabile del CRH dell’Ausl 7 di Ragusa. Tra gli altri è inoltre intervenuta Alessandra Dalla Rosa, educatore professionale Day Hospital territoriale di Feltre, in provincia di Belluno, facendo conoscere la realtà in cui opera e soffermandosi sui modelli di educatore e sulla centralità dell’utente. La seconda sessione ha presentato quello che è l’agire animativo in ambito sociale. Hanno preso parte alla seconda sessione dei lavori anche Elisa Piccoli, assessore ai Servizi Sociali di Monfumo (Treviso), Luca Demarchi, esperto in formazione dell’Ussl 8 di Asolo (Treviso) e Maurizio Cavalli, educatore-animatore dell’Ussl 8 di Asolo, che hanno dato spazio ad un confronto con la realtà del nord-est.
RAGUSA. “L’animatore: ruoli e prospettive per nuovi percorsi di riabilitazione socio-educativa” Monte: “Per la prima volta al centro dell’attenzione il ruolo dell’animatore”
- Febbraio 6, 2009
- 5:11 pm
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