PDL MODICA. CAVALLINO..IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO. TATO RIENTRA IN SCUDERIA

“…e vissero tutti felici e compatti”. Si conclude così il romanzo “Cavallino” vissuto dalla politica modicana nell’ultima settimana. Lunedì sera, in consiglio comunale, la dichiarazione d’indipendenza dello stesso Tato Cavallino che, il giorno dopo dichiarerà al Giornale di Sicilia: “Ho scelto di lasciare il gruppo consiliare del PdL perchè la politica che intendo io è diversa da quella che si era nelle possibilità di fare lì”. Il giorno dopo il capogruppo Pdl, Luigi Carpenzano, sempre al Gds dichiara: “Troppo facile cambiare casacca quando magari ci si trova in un ruolo di opposizione e si ambisce a tutti i costi a ricoprire ruoli di potere”. Si scatena, contemporaneamente, a livello provinciale un vero e proprio attacco di fuoco da parte di tutti gli esponenti istituzionali azzurri all’indirizzo del presidente Iacp Giovanni Cultrera in quota all’Mpa. Ed il “nocciolo” della questione Cavallino sta tutta nella sede dell’Istituto Autonomo Case Popolari. Cavallino infatti, dipendente Iacp, secondo quanto riferito dal Pdl avrebbe “subito imposizioni e mortificazioni sul posto di lavoro che hanno – ha dichiarato il deputato nazionale Nino Minardo – solo una matrice politica, quella del partito di riferimento del presidente di quell’istituto”. Ieri mattina il faccia a faccia tra il gruppo consiliare del Pdl e Cavallino, alla presenza del deputato Nino Minardo. “Un importante momento di confronto con una dialettica a tratti sostenuta, con scambi di opinione e la ricerca anche difficile dei punti di convergenza” hanno spiegato dal Popolo delle Libertà in una nota a margine dell’incontro che ha sancito “la ricomposizione del monolite Pdl in città” così come definito da Minardo. Lo strappo è dunque ricucito. Cavallino è tornato nelle fila del Pdl, “protetto” dal suo partito d’appartenenza da quelle che potrebbero essere le angherie denunciate pubblicamente e che hanno indotto gli azzurri a chiedere al presidente della Provincia la revoca dell’incarico al presidente Cultrera. Ma dalla nota di commento a firma del Pdl di Modica, emergono forti critiche all’indirizzo del Movimento per l’Autonomia ed al deputato autonomista Riccardo Minardo, ex Forza Italia. “Da noi – dicono dal Pdl – non c’è più chi “taglia le teste “ e non mantiene le promesse” con chiaro riferimento al taglio dei cinque candidati alle elezioni amministrative 2007 ad opera di Riccardo Minardo, definito anche, implicitamente, come colui il quale “si crede il “reuccio” della politica iblea in qualunque ente ed istituzione”. Pdl e Mpa sempre più, dunque, ai ferri corti.

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