PROCESSO MIXER. CATANIA, IL PIEMME CONCLUDE LA REQUISITORIA. PENA PIU’ PESANTE PER LO SCICLITANO MORMINA

Massima pena, 14 anni di reclusione, per il pregiudicato sciclitano, Fulvio Mormina, allo stato detenuto, pene variabili da quattro anni in giù per gli altri che hanno scelto il giudizio abbreviato, rinvio a giudizio per chi ha scelto il rito ordinario. Ha concluso la sua requisitoria dopo tre udienze davanti al Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Catania, il pubblico ministero impegnato in un’estenuante disanima della posizione dei 36 imputati coinvolti nell’operazione antidroga denominata “Mixer, eseguita dai carabinieri. 18 hanno scelto l’abbreviato, due, Francesco Aprile e Vincenzo Caccamo, sciclitani, hanno già patteggiato, rispettivamente, 2 anni di reclusione e 10 mila euro di multa, pena sospesa, con la non menzione e l’immediata scarcerazione, e 5 anni di reclusione, venti sono andate al giudizio ordinario. Mormina, patrocinato dall’avvocato Ignazio Galfo del Foro di Modica, è ritenuto al vertice dell’organizzazione. Come si diceva, il piemme ci ha messo tre udienze prima di concludere. Da lunedì prossimo toccherà ai diversi avvocati cercare di smontare le accuse mosse ai propri assistiti. L’ organizzazione sgominata dai carabinieri, era dedita allo spaccio di cocaina, eroina ed hashish, tutta “roba” che sarebbe stata acquistata a Roma e che passava per Palermo, Messina, Agrigento e Trapani. La droga sarebbe stata spacciata negli esercizi pubblici e per strada “on the road” come usano dire alcuni spacciatori. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina ed hashish. L’operazione “Mixer”, fu stata coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania – Direzione distrettuale antimafia

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