Si è tenuto l’incontro a Palermo tra il presidente della Corte dei Conti e il sindaco di Modica

A Modica si cammina sull’orlo del burrone. Se non è dissesto finanziario infatti poco ci manca. La conferma arriva al termine degli incontri che il Sindaco, Antonello Buscema, assieme al deputato regionale Riccardo Minardo, ha avuto ieri a Palermo con il presidente ed i funzionari della Corte dei Conti. Sul tavolo, ovviamente, la difficile situazione economico-finanziaria del Comune di Modica. Buscema, carte alla mano, ha mostrato quella che è l’attuale fotografia delle casse comunali e, su richiesta dell’organismo palermitano, ha fornito copia dei bilanci comunali degli ultimi quattro anni: 2005, 2006, 2007 e 2008. “Dagli incontri di oggi (ieri, ndr) – ha commentato lapidario il Primo cittadino modicano in un comunicato stampa diffuso nel tardo pomeriggio – è emersa la conferma autorevole che i comuni che abbiano riconosciuti disavanzi quali il Comune di Modica sono nell’ obbligo di adottare le procedure previste dall’articolo 191 del Testo Unico sugli enti locali e di attenersi alla esclusiva attivazione di spese obbligatorie”. L’articolo 191, al punto 5, parla chiaro, vietando a quei comuni che “presentano disavanzi d’amministratore o debiti fuori bilanci non “coperti”, di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi”. Modica dunque non solo deve tirare la cinghia ma deve limitarsi a spendere solo per ciò che è strettamente necessario e previsto dalla legge. Questo per un lasso di tempo difficile da pronosticare. Ciò che è certo è che i prossimi saranno i giorni decisivi. Ad iniziare da stamani quando alle 12 i dipendenti comunali, che primi fra tutti potrebbero subire le conseguenze di decisioni difficili, si riuniranno in assemblea. Lunedì, il Sindaco ed una delegazione di amministratori andrà a Roma per incontrare i dirigenti del settore finanza locale del Ministero degli Interni. E Buscema, ieri sera ha anche incontrato i vertici amministrativi del Banco di Sicilia, per chiedere chiarimenti e verificare il “rapporto” tra la banca tesoriera e palazzo San Domenico. Ma l’attesa è tutta riservata all’incontro, ancora da convocare, con quelle forze sociali e sindacali, a cui chiedere quel “patto sociale” invocato e che, tra le tre proposte avanzate ieri nella missiva inviata dall’Amministrazione, sembra essere l’unica strada percorribile per evitare di cadere in quel burrone buio e profondo chiamato dissesto finanziario.

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