’ I dipendenti comunali di Modica sono, da un paio di mesi a questa parte, l’emblema di una città che guarda al futuro con diffidenza, affronta il presente con preoccupazione ed evita di guardare al passato. Stamattina, nel corso dell’assemblea sindacale, gli animi non sono apparsi di certo sereni, alla luce anche delle notizie giunte mercoledì da Palermo con il diktat della Corte dei Conti al comune di Modica a spendere solo per ciò che "strettamente" necessario e previsto dalla legge. “E’ inutile stare qui, andiamo in Prefettura e chiediamo l’intervento del Prefetto” ha invocato un dipendente con tanto di cartellino ben affisso sul petto, raccogliendo gli applausi dell’aula consiliare gremita. I rappresentanti sindacali hanno tentato di spiegare qual’è la situazione attuale per come è stata prospettata dall’amministrazione comunale e, soprattutto, hanno provato ad ipotizzare “vie di fuga” da quello che sembra essere il periodo più nero e triste della storia recente della città “Penso che non basta solo la presentazione di un bilancio in equilibrio o che possa determinare avanzi per ridurre in parte la consistenza del debito – ha detto il segretario provinciale della Fp Cisl, Gianfranco Marino -, serve una reale proposta che riguarda la cassa, perchè non si può mantenere in questo stato il personale con quattro mesi, tra pochi giorni, di stipendi non pagati”. Da parte delle diverse sigle sindacali, è stato ribadito il “no” alle tre proposte avanzate mercoledì dall’Amministrazione comunale. Sull’ipotesi poi del “patto sociale”, la posizione espressa dai sindacati è parsa ai più possibilistica. “Il patto sociale lo si fa, generalmente, se ci sono le direttrici lungo le quali le parti possono intendersi – ha detto il segretario provinciale della Fp Cgil, Salvatore Terranova -. Se le direttrici saranno diverse da quelle prospettate dall’amministrazione nelle tre ipotesi avanzate ieri (mercoledì ndr), sarà possibile fare il patto. Ma se le ipotesi rimangono quelle, penso che mancano le condizioni per il patto sociale”. Al termine dell’assemblea sindacale si è poi deciso di rimandare di due settimane la giornata di sciopero già indetta e prevista, in un primo momento, per domani. “Sciopereremo e scenderemo in piazza giorno 27 febbraio” hanno detto al termine dell’incontro. Sarà il primo venerdì di una Quaresima che, al Comune di Modica, è iniziata già da diverso tempo.
Modica: i dipendenti comunali rinviano lo sciopero di domani
- Febbraio 12, 2009
- 2:30 pm
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