Parte con una serie di eccezioni sollevate al Gup presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Egle Pillè, dai difensori degli imputati nel processo all’operazione "Futsal"(calcio a cinque)eseguita dalla polizia di Modica nel mese di luglio del 2005(il procedimento è poi, passato alla Procura della Repubblica samaritana perchè agiva su un filone analogo, ma molto più consistente di quello modicano. Gli avvocati Bartolo Iacono e Franco Vindigni, del Foro di Modica, ed Enrico Platania, del Foro di Ragusa, che difendono i quattro sciclitana coinvolti hanno contestato, in buona sostanza, la genericità dei capi d’ imputazione tant’è che il Gup ha invitato il pubblico ministero ad essere più preciso nella formulazione delle accuse. Un altro passaggio importante di questa udienza è stata l’esclusione dalla costituzione di parte civile della Figc(Federazione Italiana Gioco Calcio)di tutti gli episodi contestati eccetto per una minore presunta truffa. Il processo è andato, dunque, al prossimo mese di aprile. Coinvolti in questa vicenda sono, tra gli altri, Giulio Altiero e Maria Piluso, rispettivamente, ufficiale della polizia municipale e funzionario dell’ Ufficio Anagrafe del Comune di Caserta(quest’ultima ha scelto il rito abbreviato), Luigi Letizia, di San Nicola La Strada, Roberto Dalia, 31 anni, di Moschiano, e poi gli sciclitana Giorgio Vindigni, Salvatore Palazzolo e Alfio Gennaro, dirigenti del “Cristo Risorto Pro Scicli. Secondo gli inquirenti, i soggetti indagati apparterrebbero ad un’organizzazione specializzata nel fare acquisire la cittadinanza italiana, mediante l’utilizzo di falsa documentazione, a giocatori di calcio a cinque argentini e brasiliani, che gravitavano attorno alla società Pro Scicli. Sette gli atleti indagati, tutti di nazionalità argentina. Complessivamente gli indagati sono una trentina. L’operazione fu svolta in collaborazione con l’Ufficio Indagini e l’Ufficio Tesseramento – Divisione Calcio a cinque – della Figc. Il sistema – secondo la polizia – sarebbe stato quello di scavalcare la burocrazia argentina e brasiliana. In genere in quegli uffici per esperire le formalità di ricerca di avi, in questo caso italiani, occorrono dai quattro ai cinque anni in quanto non operano per via informatica ma per i mezzi cartacei. Con la procedura sperimentata, i tempi erano notevolmente, anzi, assolutamente, abbreviati. Nella stagione 2002-2003 erano state inoltrate 26 richieste di cittadinanza, indicatore sintomatico dei rilevanti interessi economici legati alla naturalizzazione degli atleti interessati, i quali, una volta raggiunto l’obiettivo, sarebbero potuti essere tesserati giacchè il nuovo "status" non prevede che i soggetti debbano essere soggetti alle aliquote previste dal regolamento federale per i giocatori stranieri.
S.MARIA CAPUA VETERE, PROCESSO “FUTSAL”. IL PIEMME CHIAMATO A FORMULARE MEGLIO LE ACCUSE. FIGC SI COSTITUISCE PARTE CIVILE CONTRO IL PRO SCICLI MA PER UNA SOLA TRUFFA
- Febbraio 12, 2009
- 10:43 pm
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