MODICA. A VUOTO LE PRIME DUE ASTE PUBBLICHE PER LA VENDITA DI IMMOBILI COMUNALI

Colpo a vuoto nell’opera di recupero somme al Comune di Modica. Il progetto che dovrebbe consentire la vendita di una serie di immobili di proprietà dell’ente civico non è iniziato nel migliore dei modi. Sono, infatti, andate già a vuoto le prime due aste indette a Palazzo San Domenico: in buona sostanza non si è presentato nessuno. L’amministrazione comunale, per provvedere ad attuare una prima fase per il recupero di liquidità aveva provveduto a fissare l’asta pubblica per la vendita, al miglior offerente di due immobili, uno in città, un altro in periferia. In particolare la vendita riguardava un’abitazione ubicata in Via Calamezzana, nel Quartiere di San Giorgio, ed un immobile dove in passato avevano trovato collocazione delle scuole dell’obbligo, in Contrada Scalonazzo, a Frigintini. Niente, nessuno è stato interessato. Nel primo caso si partiva da una richiesta di trentacinque mila di euro, nel secondo la richiesta era molto più sostanziosa, duecentosettanta mila euro. Nei prossimi giorni ci saranno nuove aste per altri immobili, alcuni anche in altre città, com’è a Catania. Si guarda con particolare interesse all’immobile che fino a pochi anni fa aveva ospitato l’Ufficio Centrale delle Poste, in Corso Umberto, edificio rimasto chiuso dal momento dell’acquisizione da parte del Comune. Costò ben settecentomila euro. Si parla di un interesse per la realizzazione di un centro commerciale nel centro storico. Lo stesso ex sindaco, Piero Torchi, in questi giorni, intervenendo sulla vicenda finanziaria del Comune ha sollecitato la messa in vendita dell’immobile adiacente Palazzo San Domenico. “Cominciamo dal Palazzo delle poste(a dx) – ha incalzato – cambiando la destinazione d’uso in commerciale e vendendolo al migliore offerente, per quello che potrebbe diventare il centro commerciale del nucleo storico”. Ma dal Municipio arriva la risposta: “D’accordo a venderlo, ma allora perché pochi mesi fa lo ha acquistato? Quale vantaggio ne ha tratto la città e quale danno ne è derivato per le casse comunali?”

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