SCICLI. AVEVA AGGREDITO LA SUA EX. GELESE CONDANNATO COL PATTEGGIAMENTO DAL TRIBUNALE DI MODICA

Otto mesi di reclusione. E’ questa la pena patteggiata ieri mattina dall’avvocato Ignazio Galfo, difensore del quarantenne di Gela Maurizio Lauria, arrestato lo scorso mese di maggio dai carabinieri di Marina di Modica e Sampieri e poi scarcerato dal Gip, Michele Palazzolo, che, all’epoca, non aveva ritenuto, tra l’altro, convalidare il provvedimento restrittivo. Il difensore ha ottenuto l’assenso del pubblico ministero, Veronica Di Grandi, per cui il patteggiamento è stato poi deliberato dal giudice onorario del Tribunale di Modica, Francesca Aprile. Lauria era finito in manette per violenza privata aggravata e porto ingiustificato di un coltello a serramanico. Era stato fermato all’interno dell’Hotel Novecento, in Via Dubrè a Scicli, a seguito della denuncia dell’ex convivente, L.S., di 31 anni. Questa aveva chiamato i militari dell’Arma denunciando che l’uomo, al fine di costringerla a riallacciare la relazione sentimentale, l’avrebbe minacciata con il coltello. Il gelese, però, aveva spiegato nel corso dell’interrogatorio che non riusciva ad accettare la risoluzione del rapporto, di avere cercato di convincere la donna a riallacciare la relazione, forse insistendo oltremodo. Aveva detto anche di non avere mai brandito il coltello e nemmeno di avere avuto il contatto diretto ma solo tramite telefono. Dunque, nel corso dell’interrogatorio era emerso che non ci fu violazione di domicilio, ma solo un tentativo. Riguardo all’arma bianca detenuta, l’uomo aveva dimostrato che si trattava di uno strumento utilizzato per il suo lavoro, presso una raffineria di Gela. Dopo la remissione in libertà al Lauria fu fatto obbligo di non recarsi più a Scicli.

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