Un’interrogazione al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali per chiedere di sbloccare il riconoscimento dei benefici di legge ai marittimi esposti all’amianto per oltre un decennio per ragioni legate al lavoro. E’ quella presentata dal deputato nazionale dell’Udc, Giuseppe Drago: “I lavoratori marittimi, che hanno atteso più degli altri lavoratori per vedere riconosciuto questo diritto alla concessione dei benefici previdenziali, vedono rigettate le loro domande perché hanno difficoltà a ricostruire la propria vita lavorativa a causa del particolare ambiente di lavoro (ad esempio il luogo e il rapporto di lavoro spesso cambia, la residenza è diversa dal compartimento marittimo e alcune compagnie non esistono o sono estere e pertanto difficili da contattare”. “La legge n. 326 del 24 novembre 2003 riconosce anche al personale marittimo esposto a fibre di amianto per un decennio, il diritto alla concessione dei benefici previdenziali, che spettano ai lavoratori esposti alle fibre di amianto –scrive Drago-. Successivamente, l’art. 1, comma 567, della legge n. 266 del 23 dicembre 2005 (legge finanziaria per l’anno 2006) ha trasferito all’IPSEMA la competenza relativa all’accertamento ed alla conseguente certificazione dell’esposizione all’amianto dei lavoratori marittimi ai fini della concessione del beneficio previdenziale ex D.L. 269/2003, convertito nella legge 326 del 2003; il passaggio delle pratiche dall’INAIL all’IPSEMA sembrerebbe concluso, nonostante tutto, tutte le istanze presentate corrono il rischio di non essere trattate e regolarmente chiuse, a causa di problemi di ordine pratico in merito alla presentazione della documentazione curriculare richiesta alla categoria interessata; i lavoratori marittimi, che hanno atteso più degli altri lavoratori per vedere riconosciuto questo diritto alla concessione dei benefici previdenziali, vedono rigettate le loro domande perché hanno difficoltà a ricostruire la propria vita lavorativa a causa del particolare ambiente di lavoro (ad esempio il luogo e il rapporto di lavoro spesso cambia, la residenza è diversa dal compartimento marittimo e alcune compagnie non esistono o sono estere e pertanto difficili da contattare”. Chiedo quali concreti, immediati e puntuali provvedimenti il Governo intenda attuare per risolvere gli incresciosi ritardi nell’applicazione delle leggi elencate in premessa e se non ritenga necessario per risolvere la problematica considerare l’estratto matricolare o la fotocopia del libretto di navigazione”.
AMIANTO, UN’INTERROGAZIONE DELL’ON. PEPPE DRAGO AL MINISTRO DEL LAVORO. Il deputato nazionale dell’Udc, chiede parità di trattamento per i marittimi esposti all’amianto
- Febbraio 27, 2009
- 5:17 pm
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