LA CAMERA PENALE DI MODICA CONTESTA IL DECRETO LEGGE CHE ANTICIPA IL D.L. SULLA SICUREZZA

La Camera Penale di Modica contro il Decreto Legge che anticipa alcune disposizioni previste all’interno del disegno di legge “sulla Sicurezza”, che “rappresenta una grave frattura dei principi di civiltà giuridica fondante di una democrazia liberale dove lo Stato abdica alla funzione di garantire la sicurezza”. Una denuncia chiara arriva su tale decreto che, ad avviso della categoria degli avvocati penalisti, si colloca fuori dalla Costituzione sia per la mancanza del presupposto della straordinaria necessità ed urgenza, ma anche per il carattere illiberale del suo contenuto. “Le misure demagogiche e propagandistiche contenute nei provvedimenti di iniziativa governativa – dice il presidente Salvatore Poidomani – appaiono destinate a soddisfare solo la massa con gravissime conseguenze sulla tenuta del sistema delle garanzie e dei diritti propri delle democrazie liberali. Destano forte preoccupazione il massiccio ricorso alla sanzione penale quale risposta privilegiata a problematiche sociali complesse, l’incremento delle pene edittali e la contestuale limitazione della discrezionalità del giudice, l’estensione ad un numero elevatissimo di fattispecie della presunzione di pericolosità con conseguente obbligatoria applicazione della misura custodiale in carcere in sede cautelare. Sono in gioco principi irrinunciabili di civiltà giuridica”. La Camera Penale di Modica denuncia, in particolare, l’eliminazione del divieto di denuncia degli immigrati clandestini da parte del personale medico in caso di prestazione di cure; il ricorso a “ronde” di privati cittadini; l’ introduzione del reato di clandestinità; la dilatazione fino a 18 mesi dei tempi di trattenimento dei clandestini nei centri d’identificazione e di espulsione che rischiano di trasformarsi in veri e propri centri di detenzione; l’introduzione dell’obbligatorietà della custodia cautelare in carcere per “gli indiziati” di stupro; l’inasprimento del carcere duro (art. 41 bis OP) con gravi conseguenze anche sul diritto di difesa. “Preoccupano fenomeni sociali – dice il segretario Giovanni Favaccio – fomentati da un clima di propaganda e da derive xenofobe che hanno portato, in diverse occasioni, come nel caso dei fatti di Guidonia, a vere e proprie istigazioni al linciaggio ed alla violenza gratuita nei confronti degli indiziati di reati anche gravi”. La Camera Penale di Modica esprime profonda preoccupazione per una deriva autoritaria e illiberale che sta ispirando la discussione in parlamento di un complesso di norme che, ben lungi dall’affrontare la questione della sicurezza e del contrasto dei fenomeni criminali, tende a sacrificare sull’altare di un’ideologia autoritaria di facile presa diritti e libertà la cui tutela in uno Stato democratico deve costituire per lo stesso legislatore costante ispirazione del proprio agire politico.

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