Il Sindaco di Modica Antonello Buscema, l’Assessore al personale, Giuseppe Sammito hanno consegnato stamani, nel corso dell’incontro tenutosi nella sala “G.Spadaro” di Palazzo San Domenico“, alle organizzazioni sindacali di Cgil,Cisl,Uil, Ugl, Silpol e Diccap, il documento per un “patto di salvaguardia del Comune da condizioni di instabilità finanziaria”. In quattro cartelle ( si allegano al comunicato stampa) c’è sintetizzata la situazione, le analisi e le proposte avanzate per fronteggiare la crisi. Amministrazione comunale e sindacati si sono dati appuntamento a venerdì 6 marzo alle ore 15.30 a pAlazzo San Domenico per le valutazioni di merito sul documento.
D O C U M E N T O “L’Amministrazione Comunale sottopone alla attenzione delle forze sociali, politiche e sindacali le seguenti considerazioni e uno schema operativo finalizzato alla verifica delle condizioni preliminari per un patto di salvaguardia del Comune da condizioni di instabilità finanziaria che possono produrre esiti di dissesto, da tutti considerato come uno scenario da scongiurare, ma che rimane una concreta, incombente minaccia nell’ipotesi in cui non siano varate misure di netta inversione di tendenza rispetto alla situazione strutturalmente deficitaria ereditata. L’Amministrazione Comunale è determinata a portare a conclusione entro pochi giorni la definizione del bilancio di previsione 2009. Esso dovrà essere idoneo non solo a impedire che si creino ulteriori scenari di disavanzo, ma piuttosto a costruire un avanzo tale da contribuire a supportare il necessario e progressivo ripianamento della condizione fortemente debitoria del Comune. Nelle condizioni legislative attuali esistono solo altre due vie per ripianare il debito del Comune: • la prima è costituita dalla alienazione del patrimonio immobiliare disponibile dell’Ente, alle condizioni di valorizzazione previste da recenti norme; • la seconda potrebbe essere data da interventi straordinari di finanziamento da parte dello Stato e della Regione, per il cui ottenimento saranno poste in essere tutte le iniziative possibili di pressione, con il più ampio, auspicabile coinvolgimento dei soggetti istituzionali, politici e parlamentari. Tuttavia, ogni richiesta di intervento straordinario esterno non può che essere supportata da un credibile piano comunale di risanamento finanziario che dimostri efficacemente alle Autorità di Governo superiori, nonché agli organismi di controllo contabile, che il Comune ha compiuto scelte adeguate e coerenti, ancorché ardue dal punto di vista dell’impatto sociale. Il Comune è peraltro obbligato, in dipendenza del riconoscimento del forte disavanzo accertato nel conto consuntivo 2007 e in previsione dell’ulteriore riconoscimento di debiti fuori bilancio, ad operare ai sensi dell’art. 191 comma 5 della Legge 267/2000, che obbliga alla esclusiva attivazione di spese obbligatorie. In questo quadro l’Amministrazione è determinata a far fuoriuscire il Comune dalla condizione per cui i dipendenti dell’Ente e le imprese fornitrici di beni e servizi (primo tra tutti, il servizio dell’igiene ambientale) non hanno garanzie di remunerazione, nei tempi dovuti, del lavoro svolto a fronte di regolari contratti. La motivazione per cui il Comune non è stato in grado di adempiere ai superiori obblighi risiede nel fatto di avere previsto nei suoi bilanci spese di gran lunga superiori alle entrate effettive, e talvolta anche alle entrate possibili. La svolta nella formazione del bilancio 2009 consiste dunque nella previsione di spese che siano compatibili con le entrate certe e consolidate dell’Ente. Ai fini dell’incremento delle entrate sarà compiuto ogni sforzo per migliorare il lavoro di contrasto alla elusione e alla evasione: potenziando il settore tributi, attivando convenzioni con ditte specializzate, modificando i regolamenti comunali. Tale azione porterà ad un aumento delle entrate nel caso dell’ICI e produrrà effetti di riduzione delle tariffe nel caso della TARSU e del canone idrico. A questo fine saranno potenziati tutti gli uffici che garantiscono entrate all’Ente (concessioni edilizie, sportello unico, sanatoria, pubblicità, affissioni, passi carrabili, occupazione suolo pubblico, box mercato, fitti attivi, ecc.). Il rispetto della previsione di bilancio per ogni singola voce sarà monitorato trimestralmente dai funzionari che sono stati specificamente incaricati e dai dirigenti dei settori Finanze e Tributi. Per i servizi a domanda individuale sarà previsto il recupero del 36% dei costi dando seguito agli obblighi di Legge che impongono dei vincoli impositivi ai Comuni in situazioni strutturalmente deficitarie. Qualora tale recupero dovesse comportare tariffe eccessivamente alte per gli utenti si individueranno soluzioni alternative, come già avvenuto per la refezione scolastica. Tale strategia consentirà di attivare maggiori entrate, senza gravare ulteriormente su quei concittadini che già sostengono il carico fiscale, a fronte di servizi non altrettanto soddisfacenti. L’intera manovra è basata su una previsione di maggiori entrate pari a € 3-4.000.000. Tale incremento rappresenta un limite massimo al di sopra del quale la previsione avrebbe una scarsa attendibilità, attesi i limiti temporali, organizzativi ed operativi che concretamente condizionano l’efficacia dell’azione amministrativa. Con riferimento alla spesa l’Amministrazione propone le seguenti misure di intervento che dovranno costituire l’ossatura fondamentale del bilancio 2009. 1. Le retribuzioni dei dipendenti di ruolo del Comune costituiscono la maggiore voce di costo del bilancio. Il numero dei dipendenti di ruolo in servizio è ben oltre il rapporto di 1 ogni 156 residenti previsto dalle norme nazionali in caso di dissesto. Poiché si vogliono scongiurare scenari catastrofici, ed essendo giustamente incomprimibile il reddito dei lavoratori in dipendenza dei contratti collettivi nazionali di lavoro, l’Amministrazione propone ai sindacati di sottoscrivere un accordo per il quale, a fronte di uno sforzo eccezionale per garantire la puntualità nella erogazione delle retribuzioni, si rinunci al salario accessorio e si posponga la erogazione degli arretrati contrattuali. L’Amministrazione chiede inoltre ai sindacati, ai suoi dirigenti e a ciascuno dei dipendenti, di adoperarsi affinché non si attivino iniziative giudiziarie individuali che, nel loro complesso, pregiudicherebbero la possibilità per il Comune di far fronte a richieste di crediti liquidi ed esigibili. L’Amministrazione, infine, non accorderà alcuna proroga per il mantenimento in servizio di dipendenti che man mano raggiungeranno l’età pensionabile (si stima un centinaio nel prossimo triennio), al fine di determinare una consistente riduzione della spesa per il personale e di compensare in tal modo, per quanto possibile, i prossimi adeguamenti contrattuali 2. Il Comune ha in corso contratti di lavoro a tempo determinato con 119 persone. Tali contratti sono finanziati dalla Regione per un numero limitato di ore di lavoro settimanali, mentre il Comune ha sottoscritto annualmente contratti per 36 ore di lavoro. La normativa sopra richiamata sulle spese obbligatorie non consente di attivare contratti per un numero di ore superiore a quello finanziato dalla Regione: non si tratta più quindi di scelte amministrative possibili – peraltro demandate ai dirigenti dell’Ente – ma di vincoli obbligatori. L’Amministrazione pertanto, pur consapevole del grave impatto sulle retribuzioni di un consistente numero di persone in regime di contratti precari, è obbligata ad attenersi ai vincoli di Legge. La eventuale forzatura di questi vincoli, entro termini comunque compatibili con l’equilibrio di bilancio, rimanda ad una responsabilità contabile diretta che non può essere data per dovuta o acquisita. Tuttavia, nell’ambito di una riduzione della spesa non inferiore ad € 1.000.000, l’Amministrazione rimane disponibile ad una modulazione del monte orario che tenga conto del ruolo che il suddetto personale svolge, soprattutto in alcuni uffici che garantiscono entrate per l’Ente. L’Amministrazione si impegna peraltro a verificare le possibilità normative che consentano il superamento della condizione di precariato, all’interno di un processo di graduale assorbimento negli organici comunali a fronte del pensionamento di lavoratori dipendenti di ruolo . 3. Le società partecipate – Multiservizi e Reteservizi – hanno stipulato a suo tempo con il Comune contratti che l’Amministrazione ha recentemente disdettato perché eccessivamente onerosi e non rispondenti a valori di mercato. Nel bilancio di previsione del 2009 il Comune può finanziare le società solo per i servizi indispensabili e in limiti compatibili con l’equilibrio di bilancio. Il Comune ha peraltro dovuto recentemente sottoscrivere piani di rientro con le banche finanziatrici per scongiurare l’obbligo di pagamenti immediati a cui non avrebbe corrisposto la effettiva possibilità finanziaria. Stabiliti i servizi indispensabili (ad esempio, gestione depuratore, pulizie tribunale, trasporto scolastico) o quelli a pareggio per le casse della società (strisce blu), gli altri servizi saranno razionalizzati – raccordandoli organizzativamente col personale comunale adibito agli stessi servizi – e saranno rimodulati al fine di non superare la spesa prevista nel bilancio di previsione pari a € 2.800.000. La conseguente riduzione del personale delle società sarà gestita in modo da minimizzare l’impatto sociale, stipulando accordi sindacali per l’attivazione di ammortizzatori sociali a sostegno del reddito dei lavoratori (prepensionamenti e cassa integrazione). L’Amministrazione è altresì consapevole delle diverse provenienze del personale stesso e terrà in conto questo parametro per non consentire intollerabili sperequazioni con altro personale dipendente del Comune. L’Amministrazione si è infine determinata ad eliminare rapidamente una delle due società, nelle forme che saranno ritenute più opportune, concentrando sulla rimanente i servizi strettamente obbligatori. 4. L’onere che il bilancio comunale ha sopportato per l’erogazione di servizi sociali non è più sostenibile. Il vincolo obbligatorio posto dalla Legge Regionale 1/2008 è quello di assegnare agli interventi in materia di diritto allo studio e di servizi sociali il 25% dei trasferimenti della Regione. L’Amministrazione rispetterà tale vincolo minimo tendendo ad innalzarlo entro limiti compatibili con l’equilibrio di bilancio. Ciò comporta una riduzione di spesa non inferiore ad € 800.000 ed una previsione di bilancio pari ad € 2.250.000, in base ad un piano già elaborato che non compromette i servizi essenziali e che prevede una gestione concordata con le cooperative della diminuzione delle ore lavorative al fine di minimizzarne l’impatto occupazionale. Si prevede, altresì, una compartecipazione al costo dei servizi da parte degli utenti al fine anche di verificare l’effettiva necessità degli stessi servizi. 5. Il Comune ha stipulato a suo tempo contratti con l’Università di Catania per l’attivazione di Corsi di Laurea a Modica. Il Comune ha un debito finanziario enorme con l’Università che dovrà essere onorato, sia pure ricontattandone i termini. E’ opinione prevalente che sia da salvaguardare la presenza dell’Università a Modica, tuttavia – anche in questo caso – non si tratta di una spesa obbligatoria che possa essere data per scontata. L’Amministrazione intende stipulare un nuovo contratto con il Consorzio Universitario di Ragusa che permetterebbe di accedere alle risorse di cui il consorzio dispone o potrà disporre in futuro. Il contributo annuo che il Comune intende erogare sarà pari ad € 200.000, a fronte di importi previsti da convenzioni precedenti pari ad € 1.800.000. Le convenzioni con l’Università di Catania saranno annullate e per il debito pregresso l’Amministrazione intende definire ed onorare transazioni conclusive, liquidabili non appena saranno disponibili somme derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare. 6. Altre voci di spesa facoltative presenti nei precedenti bilanci del Comune (ad esempio l’Istituto Musicale) sono eliminate dal bilancio 2009. La loro riattivazione sarà possibile esclusivamente nella misura in cui tali servizi siano finanziati al 100% dagli utenti e/o da contributi di altri Enti. 7. Tutte le manifestazioni ritenute importanti per la città (ad esempio “chocobarocco”) saranno realizzate nella misura in cui le spese saranno per la gran parte coperte da sponsorizzazioni private o da contributi di altri Enti pubblici. 8. Saranno praticate tutte le possibilità per determinare una riduzione dei costi sopportati dal Comune: primo tra tutti il costo ENEL per la pubblica illuminazione e per il sollevamento delle acque. Iniziative straordinarie saranno assunte a breve termine per ridurre drasticamente il costo del trasporto dell’acqua potabile attraverso la immissione di adeguati volumi idrici nelle reti cittadine: ciò dovrà consentire di migliorare consistentemente il servizio idrico per gli utenti. 9. L’Amministrazione propone al Consiglio Comunale di rideterminare per l’anno 2009 i gettoni di presenza in misura adeguata alla riduzione già deliberata dalla Giunta per il Sindaco e gli Amministratori. Per quanto riguarda i fornitori si prevede: 1. la liquidazione di tutte le fatture al di sotto di un determinato importo (ad esempio 2.000 o 5.000 €) al fine di evitare contenziosi in cui le spese legali siano superiori alla sorte capitale; 2. la definizione di transazioni con i grossi creditori man mano che con la vendita degli immobili si disporrà di una certa liquidità; 3. la copertura degli ulteriori debiti fuori bilancio in fase di riconoscimento (per circa € 15-20.000.000) proponendo ai creditori una rateizzazione in 5-10 anni ed inserendo la spesa nei prossimi bilanci di previsione; 4. la convocazione e relativa trattativa con tutti i creditori che hanno avanzato decreti ingiuntivi. L’Amministrazione ribadisce ulteriormente la propria determinazione a percorrere tutte le vie possibili, con l’aiuto dei parlamentari della città e della provincia, per accedere a risorse straordinarie provenienti dalla Regione e dallo Stato, che eventualmente potranno servire ad accelerare e a facilitare il processo di risanamento finanziario autonomamente attivato dall’Ente.”